Al consigliere piace farsi pagare il salumiere

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    21/11/2013 - la rimborsopoli dei consiglieri
    Piemonte, i gourmet del Pdl: la Regione pagava anche il conto del salumiere
    ANSA

    Il presidente del Consiglio Valerio Cattaneo ha spese da gourmet per 30 mila euro
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    + Inchiesta sui rimborsi: Cota tentato dalle dimissioni ALESSANDRO MONDO MAURIZIO TROPEANO


    Al novarese La Rocca contestato il rimborso dei manifestini elettorali, Cattaneo ha spese per oltre trenta mila euro. Sotto inchiesta anche gli acquisti di abbigliamento di Boniperti
    massimiliano peggio
    TORINO
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    «Quale consigliere regionale della Regione Piemonte e capogruppo del gruppo consiliare ... e perciò pubblico ufficiale, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, avendo la disponibilità dei fondi derivanti dal contributo di funzionamento per i gruppi, erogati dal Consiglio Regionale e versati sul conto corrente IT..., se ne appropriava utilizzandoli per finalità personali e comunque estranee alla previsione normativa». È la formula che tutti i capi gruppo indagati si sono ritrovati nella mail inviata dalla procura come informazione di «chiusura indagini». Oltre alla proprie contestazioni, i «responsabili» del gruppo concorrono alle accuse rivolte ai singoli consiglieri. Luca Pedrale, capo gruppo del Pdl, si è ritrovato con 22 capi d’imputazione, uno per sé e gli altri condivisi con i colleghi e gli ex berlusconiani, perché ha autorizzato le spese anomale.



    I ristoranti

    Il Pdl ne esce strapazzato dall’inchiesta sui rimborsi regionali. Come politici amano soprattutto i ristoranti. È la prima voce nell’elenco delle contestazioni in serie. Franco Maria Botta ha speso tra giugno 2010 e settembre 2012 (periodo contestato a tutti i consiglieri), 41.472,23 euro. Marco Botta, ha chiesto il rimborso di 36.372,20 euro. È un mago degli scontrini: oltre ai pasti in ristorante, le accuse che lo riguardano comprendono spese «anomale» per cibi da asporto e generi alimentari vari (come salumerie, macellerie, panifici) e consumazioni al bar. Sotto questa voce, Valerio Cattaneo ha «spese» da gourmet per 38.218,34 euro. Alberto Cortopassi, tra tramezzini e piatti della tradizione, lo supera di gran lunga: ha collezionato contestazioni culinarie per 48.131,97 euro. In coda, i virtuosi del piattino, sono Girolamo La Rocca, con 6.809,80 euro; Pietro Francesco Toselli, 9.824,16 euro; Angelo Burzi, 10.161,08 euro, la cui voce racchiude quasi l’intera contestazione mossa a suo carico dai pm.



    Abbigliamento

    L’immagine, si sa, è il primo biglietto da visita per un politico. I look prima di tutto. Anche qui la procura ha contestato una raffica di spese non consone con l’attività politica. Luca Pedrale ha fatto acquisti in negozi di abbigliamento per un importo complessivo di 2.790 euro. Franco Maria Botta ha speso 12.210 euro, parte presso la boutique «Olympic». Acquisti di qualità. Marco Botta ha fatto tappa anche da Hermes per chiedere il rimborso alla Regione Piemonte, 3.515,79 euro. Anche Valerio Cattaneo è stato cliente di «Olympic», aggiungendo nel suo elenco «Louis Vuitton»: per lui la voce abbigliamento ha raggiunto quota 6.154 euro. Rosa Anna Costa, per arricchire il guardaroba da consigliere, ha fatto acquisti per 2.968,70 euro. Angiolino Mastrullo, in questo campo, ha superato la collega, collezionando spese di «charme» per 3.796,82 euro. Roberto Boniperti, esperto di eleganza, si è spinto fino 7.049,68 euro.



    Spese varie

    Sotto questa voce compaiono richieste di rimborso tra le più fantasiose. Durante la prima fase d’indagine, qualche consigliere aveva cercato di dare una spiegazione plausibile alle fatture messe in elenco. Adesso queste spese se le ritrovano nell’atto conclusivo delle indagini, passo che precede la richiesta di rinvio a giudizio. In cima alla classifica, si ritrova Franco Maria Botta, con i suoi 79.051,94 euro di contestazione finale. Per spese varie di gioielleria, traslochi, cd, articoli per la casa, ha speso 2099,99 euro; fiori, per 2.319 euro, accessori e prodotti di valigeria per 2.192 euro; rimborsi di profumi per 2.174,96 euro. A stretto giro lo segue il suo omonimo, Marco Botta: ha speso 4319,40 euro in fiori, parrucchiere, abbonamento doccia solare, articoli per la casa, articoli per fumatori, attrezzatura da golf. La somma comprende anche il pagamento di contravvenzioni al codice della strada. I politici sono sempre di corsa. Non è il solo tra i consiglieri del Pdl o ex, ad accollare le multe alla Regione. Anche Carla Spagnuolo, che ha contestazioni complessive per 66.847,37 euro, ha inserito il rimborso di multe, oltre a bigiotteria e articoli per la casa: 3.757,41 euro. Pietro Francesco Toselli, tra omaggi natalizi di natura alimentare, vino e centro benessere, 2.823,69 euro. Nel suo caso deve rispondere di una contestazione complessiva di 23.073,68 euro.



    Finanziamento illecito

    Alcuni consiglieri sono accusati di aver utilizzato il denaro della Regione per finanziare attività elettorali. Errori, sostengono gli indagati. È il caso di Girolamo La Rocca. Secondo il capo di imputazione che lo riguarda, ha chiesto il rimborso di una fattura di 2.000 euro «emessa dalla società Italgrafica di Novara, a favore del gruppo Pdl, per la fornitura di manifesti e volantini elettorali». Alcuni dal titolo «Difendi il tuo voto, consigliere La Rocca», gli altri «Una fiaccolata per Cota». Stessa accusa è stata mossa nei confronti della Spagnuolo, per una fattura del 30 marzo 2011, importo 1.002 euro, relativa alla campagna elettorale delle comunali di Torino, e di Angelo Burzi, per una fattura del 7 ottobre 2010, importo 3.600 euro, , emessa dalla società «Maverick» di Milano, in occasione delle regionali del 2010.
     
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