Novara-Lazio

33a giornata 15 aprile 2012

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    Lazio, Rambaudi: "A Novara è sfida decisiva"
    12.04.2012 13.22 di Marco Valerio Bava

    Una partita di puro contenimento, sperando di portare via un punto. La Lazio, però, non aveva fatto i conti con l'ennesima prodezza di Del Piero. Una sconfitta, quella di Torino, resa meno amara dal passo falso dell'Udinese e quindi dal terzo posto mantenuto. Per fare uno zoom sulla sfida di ieri sera, ai microfoni di Radio Manà Manà Sport, è intervenuto Roberto Rambaudi, ex centrocampista biancoceleste, ora tecnico, oltre che commentatore televisivo. "La Lazio ha fatto la partita che poteva fare, non quella che doveva fare però. Io penso che ad una squadra che a ritmo e intensità, devi opporre le stesse armi anche perché con una difesa ad oltranza prima o poi il gol lo prendi. Io avrei giocato con due trequartisti per togliere respiro a Pirlo e poi ripartire in maniera più pericolosa. La Juventus è una squadra molto forte sugli esterni e ha superiorità in mezzo, allora devi costringerli a fare delle scelte e giocando con due trequartisti costringevi i terzini di Conte ad accentrarsi e occuparsi più della fase difensiva. Purtroppo sulla punzione di Del Piero, Marchetti ha le sue colpe. Dopo una partita strepitosa, ha sbagliato. La corsa Champions? E' un campionato molto tirato, tutto può cambiare di giornata in giornata. La Lazio domenica affronterà una sfida importantissima, anche di più rispetto a quella di ieri. Il Novara ormai è quasi retrocesso, non avrà nulla da perdere e quindi i biancocelesti dovranno fare una grande partita".
     
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    NOVARA-LAZIO ore 12:30

    Novara (5-3-2): Fontana; Morganella, Lisuzzo, Paci, Dellafiore, Gemiti; Porcari, Pesce, Rigoni; Caracciolo, Jeda
    A disp.: Coser, Rinaudo, Centurioni, Radovanovic, Mascara, Morimoto, Rubino. All.: Tesser
    Squalificati: Garcia (1)
    Indisponibili: Ludi, Marianini, Ujkani

    Lazio (4-4-1-1): Marchetti; Scaloni, Diakité, Biava, Garrido; Gonzalez, Ledesma, Cana, Candreva; Hernanes; Rocchi
    A disp.: Bizzarri, Zauri, Brocchi, Matuzalem, Makinwa, Alfaro, Zampa. All.: Reja
    Squalifica: Mauri (1), Kozak (1)
    Indisponibili: Dias, Klose, Stankevicius, Lulic, Konko, Radu
     
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    Quando muore un ragazzo di 25 anni è sempre una tragedia. Ma risulterà inutile sospendere i campionati se la Lega non si preoccuperà di costringere le società professionistiche ad effettuare severe visite mediche, controlli periodici e soprattutto far dotare tutti gli stadi di defibrillatori portatili (costo medio 2500 euro!). Un controllo simile deve essere fatto anche su tutte le sostanze somministrate agli atleti, oggi possono risultare innocue ma tante cose si pensavano innocue ed invece 20 o 30 anni dopo....
    La solita ipocrisia italiana, troppi soldi girano intorno allo sport 'pallonaro' la vita umana conta sempre meno e la Lega Calcio si preoccupa più di tutelare i diritti TV che assicurarsi della salute di spettatori o calciatori. il solito paese di MERDA!



    Sabato 14 Aprile 2012 - 20:03

    PESCARA - L'hanno visto accasciarsi in campo dopo il 30' minuto di gioco, e da subito i compagni di squadra e gli avversari hanno capito che la situazione di Piermario Morosini, il centrocampista del Livorno deceduto oggi dopo un arresto cardiaco, era tragica. Si sono portati le mani tra i capelli e hanno raggiunto gli spogliatoi in lacrime. Con le stesse lacrime hanno percorso il tragitto che separa lo Stadio Adriatico dal Pronto Soccorso dell'ospedale civile di Pescara, che si sono trasformate in urla e pianto a dirotto all'annuncio della morte del giovane sportivo. I giocatori del Livorno e del Pescara, abbracciati fra loro, sono usciti dal Pronto Soccorso dell'ospedale civile di Pescara in lacrime, fra gli applausi dei circa duecento tifosi che erano in attesa nel piazzale esterno. Alcuni tifosi del Livorno si sono radunati sotto la pioggia allo stadio appena saputa la notizia della morte del giovane calciatore amaranto Piermario Morosini. Nel piccolo gruppo di tifosi c'è anche Paolo Venturi, presidente del Coordinamento dei club amaranto: «Non avevo ancora avuto il piacere di conoscerlo, ma sono pietrificato - dice Venturi - Un ragazzo di 26 anni vederlo morire così. Siamo rimasti incollati alla radio mentre si rincorrevano le notizie, ad un certo punto sembrava ce la facesse perchè a soccorrerlo dicevano ci fosse un medico del Pescara che è cardiologo. Poi è arrivata da Sky la notizia che non volevamo sentire. Davanti a una tragedia del genere passa tutto in secondo piano, non ci sono parole».

    PROVATO DALLA VITA «Pensavo che la vita l'avesse già provato fin troppo e invece è arrivata anche quest'ultima tragedia»: Mino Favini, responsabile del settore giovanile dell'Atalanta, ricorda così Piermario Morosini, il giocatore del Livorno morto nel pomeriggio per un attacco cardiaco a Pescara. Negli anni trascorsi all'Atalanta, Morosini è stato colpito da un'incredibile serie di lutti familiari: «Mario è stato sfortunatissimo - prosegue Favini - aveva perso la mamma che era un bambino e poi il papà, poi il fratello handicappato si è suicidato e gli era rimasta la sorella, anche lei con handicap. Nonostante questo teneva sul volto velatamente triste una dolcezza incredibile e aveva una disponibilità totale nei confronti dei compagni». Per questo Favini ha «un ricordo dolcissimo» di Morosini e la sua scomparsa «è una cosa che mi lascia esterrefatto». «L'ho conosciuto quando aveva 12-13 anni - prosegue - ha giocato in tutte le nostre squadre giovanili e di tutte è stato capitano, fino alla primavera. Poi è stato acquistato dall'Udinese che prese in blocco quattro ragazzi nostri». «Non c'è mai stato nessunissimo problema in tutti i controlli medici a cui è sempre stato sottoposto. Abbiamo l'obbligo - conclude Favini - di compiere controlli e verifiche annuali e lui non ha mai avuto nessun problema».

    SPINELLI: "NIENTE DA FARE CONTRO IL DESTINO" «Siamo tutti a terra. Per noi è un momento durissimo, dal quale dovremo provare a uscire tutti insieme». Così il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, ha commentato la morte di Morosini, ucciso da un attacco cardiaco durante Pescara-Livorno. «Ero a casa a vedere la partita - ha detto Spinelli -. Quando abbiamo visto tutti i nostri giocatori piangere ci siamo allarmati subito. Ho chiamato e mi hanno detto che la situazione era drammatica. Piermario era arrivato a gennaio dall'Udinese ma non aveva dato mai nessun segnale di malessere, era sempre in grande forma. È stata una grande tragedia». «Dobbiamo avere coraggio - ha aggiunto con la voce rotta dall'emozione - ma adesso siamo in stato confusionale. Purtroppo contro il destino non c'è niente da fare». Morosini era stato già provato dal destino: aveva perso giovanissimo i genitori e un fratello.

    ZEMAN MUTO In queste ore tutti stanno cercando Zdenek Zeman, che è letteralmente sparito dalla circolazione. È andato via in silenzio dallo stadio dopo la tragedia di oggi. Il perchè lo spiega il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani: «Il boemo è ancora scosso per la tragica morte del preparatore dei portieri Mancini di qualche settimana fa - ha detto - lui è ancora sotto choc per quella tragica scomparsa, e per lui questa di Morosini è una mazzata finale».

    "IL GIORNO PIÙ TRISTE" «È una delle giornate più tristi della mia carriera nel calcio, perchè in 26 anni non ricordo un episodio così grave». Il patron dell'Udinese Giampaolo Pozzo esprime il cordoglio della società e della squadra per la scomparsa di Morosini. «Sono venuto a sentire dalla televisione che era stato male. Dopo un'ora e mezza abbiamo avuto notizia del decesso. L'allenatore e i giocatori si sono subito rifiutati di giocare. Non c'era lo stato d'animo giusto per poter scendere in campo».

    RANOCCHIA «Un ragazzo splendido, non si meritava tutto questo»: con poche parole Andrea Ranocchia esprime da ex compagno, in Nazionale, la propria tristezza per la scomparsa di Piermario Morosini, con cui ha condiviso anche le stanze del ritiro. Il difensore nerazzurro ha appreso la notizia mentre si trovava in hotel a Udine, dove si sarebbe dovuta disputare la partita contro l'Udinese.

    TOTTI «Crollare a terra e morire a 26 anni in un campo di calcio. Immagini scioccanti che rimarranno a lungo impresse nelle nostre menti. Davanti ad una tragedia così non ci sono parole: solo rispetto e silenzio». Francesco Totti, capitano della Roma, commenta così sul proprio sito ufficiale la tragedia avvenuta oggi a Pescara. Piermario Morosini, giocatore del Livorn, è morto dopo un malore in campo.

    UDINESE: "CI MANCHERAI" «Ciao Mario, ci mancherai. Di te rimarrà il ricordo di una persona eccezionale e di un professionista esemplare». È il messaggio comparso sul sito ufficiale dell'Udinese calcio. La società, proprietaria del cartellino del giocatore morto oggi a Pescara, la famiglia Pozzo, i giocatori, lo staff tecnico e medico, si legge nel sito internet «profondamente addolorati per la tragedia che ha scosso il calcio italiano, piangono la scomparsa di Piermario Morosini».

    ZANETTI «Siamo veramente sconvolti per quello che è successo a Morosini. Siamo tutti colpiti nel profondo e ci dispiace tantissimo»: il capitano dell'Inter Javier Zanetti esprime, in rappresentanza di tutta la squadra, il cordoglio per la scomparsa di Piermario Morosini. Oggi l'Inter avrebbe dovuto giocare a Udine. «È successo - aggiunge Zanetti - qualcosa di incredibile ed è stato chiaramente giusto rinviare tutte le gare dei campionati. A nome di tutti i miei compagni, il pensiero e l'abbraccio ai suoi cari».

    CON LA FIDANZATA «Sono scioccato, senza parole, riposa in pace Moro». Così il difensore della Fiorentina Lorenzo De Silvestri ha voluto ricordare su Twitter Piermario Morosini, suo compagno di squadra ai tempi dell'Under 21. Lo stesso De Silvestri ha poi postato una fotografia del collega con la fidanzata Anna fatta pochi giorni fa all'Isola d'Elba accompagnata dalla scritta 'Con la mia Annina sotto questo cielo toscanò. Parole di forte commozione anche da parte di Alessio Cerci che pure lui ha giocato con Morosini nell'Under 21: «Nessuna parola può descrivere il dolore di questo momento. Addio Moro» il messaggio su Twitter del giocatore viola.

    BOLOGNA Il Bologna, con il suo presidente Albano Guaraldi, i tecnici, i dirigenti, i dipendenti e i giocatori partecipano al dolore per la scomparsa di Piermario Morosini. Con il Bologna disputò un campionato di serie B nel 2006-2007, totalizzando 16 presenze «Abbiamo conosciuto l'accaduto - ha detto il tecnico Stefano Pioli - appena raggiunto l'albergo a Siena. Siamo profondamente addolorati, trovo giustissima la decisione della Figc di fermare tutti i campionati in segno di rispetto verso la tragedia che ha colpito questo ragazzo».

    VICENZA Il Vicenza calcio, attraverso il suo sito internet, ricorda con commozione Piermario Morosini, giocatore del Livorno morto oggi per malore a 25 anni, che con la maglia biancorossa ha giocato per due campionati interi, dal 2007 al 2009, e poi nella seconda parte della stagione 2010-2011. Il centrocampista, che con il Vicenza ha disputato complessivamente 81 partite con un gol all'attivo (tutte in serie B), in Veneto ha giocato anche nel Padova, nella seconda parte del campionato 2009-2010, in cui ha collezionato 14 presenze. Nel periodo in cui ha giocato a Vicenza, Morosini era stato convocato anche con la nazionale italiana under 21. «Addio Piermario, resterai per sempre nei nostri cuori e in quelli di tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerti e di viverti», si legge nel sito del Vicenza, a nome di dirigenti, tecnici e giocatori. Questi ultimi, dopo la partita con il Gubbio, non se la sono sentita di salire in sala stampa, decidendo di non rilasciare dichiarazioni. Solo poche parole sulla partita da parte del tecnico Zanini e dei dirigenti al seguito della squadra. «Appreso in questi minuti con incredulità, sgomento e tristezza della tragica scomparsa di Piermario Morosini - si legge nel sito del Vicenza - il club biancorosso, a nome dei dirigenti, staff tecnico e giocatori si stringe nel doloroso e incancellabile ricordo di un grande amico e professionista».

    MILAN «La dirigenza, lo staff tecnico e tutte le squadre dell'A.C Milan si uniscono con commozione al dolore per la scomparsa di Piermario Morosini, il centrocampista stroncato da un malore improvviso durante la partita Pescara-Livorno». È il messaggio pubblicato dal Milan sul proprio sito dopo la morte del calciatore del Livorno. «Il cordoglio di tutto il Milan è lo stesso di tutti i milanisti. Ogni sportivo rossonero - conclude la nota - oggi si stringe nell'abbraccio alla famiglia, alla quale rivolgiamo dal sito ufficiale le più sentite e sincere condoglianze».

    "INSIEME AI GENITORI" «Il destino gli aveva portato via tutta la famiglia». Roberto Baronio, ex calciatore, piange Piermario Morosini, il 25enne centrocampista del Livorno scomparso oggi. Baronio ha condiviso con Morosini la maglia dell'Udinese nel 2006. «Quando ero a Udine, Mario arrivò dalla Primavera. Era un ragazzo d'oro, aveva perso i genitori e un fratello. Il destino gli aveva portato via la famiglia», dice Baronio, a Sky Sport24. «E il destino ha portato via lui», aggiunge. «Piermario ha giocato in tante squadre, molti colleghi ora saranno scossi. È giusto che il calcio si fermi».

    "STUPENDO E SFORTUNATO" Un ricordo commosso di Piermario Morosini arriva da chi lo conosceva bene, da anni. Stiamo parlando di Vincenzo Marinelli, team manager della Nazionale Under 21. «Sono distrutto, Piermario lo conoscevo da circa sei anni, perchè è stato con noi prima con la Nazionale Under 17, poi con l'Under 21. Un grande atleta, un ragazzo stupendo, ma allo stesso tempo sfortunato, perchè quando era molto giovane perse i genitori e qualche anno dopo, in tragiche circostanze, un fratello. So che ora sta arrivando la fidanzata».

    LUCA ANANIA: "ABBIAMO PORTATO LA BARELLA" All'esterno del pronto soccorso, il primo a rilasciare alcune dichiarazioni, tra le lacrime, è stato il portiere del Pescara, Luca Anania. «È una tragedia, credetemi, non so veramente cosa dire». «All'inizio non avevamo ben capito la gravità della situazione. Io, tra l'altro, mi trovavo dalla parte opposta e sono subito corso verso la metà campo del Livorno, dove era caduto a terra Morosini. Ci sono stati momenti di grande confusione e mi è sembrato di capire che c'è stato anche qualche attimo di ritardo nei soccorsi, perchè ci hanno detto che l'ambulanza non poteva entrare sul terreno di gioco perchè l'ingresso era ostruito da un'altra macchina. Alcuni miei compagni hanno portato la barella a mano fino all'ambulanza». Il portiere del Pescara ha riferito anche dei momenti di grandissimo dolore vissuti al pronto soccorso. In questo momento il pullman della squadra del Livorno ha lasciato, fra gli applausi dei tifosi del Pescara, la strada antistante il nosocomio.

    Foto: L'ambulanza rallentata dai vigili

    NOVELLINO: "UN RAGAZZO BRAVISSIMO" «È stato come rivedere Renato Curi»: è un Walter Novellino «profondamente triste», quello che, al telefono con l'ANSA, riesce a pronunciare poche parole per ricordare Piermario Morosini, il giocatore morto oggi pomeriggio durante Pescara-Livorno, e che Novellino, ex tecnico dei toscani, aveva allenato a Reggio Calabria. «Un ragazzo bravissimo, di poche parole, e un ottimo centrocampista ma con una gran voglia di arrivare», dice Novellino che, ricordando la morte di Curi (suo compagno al Perugia di Castagner e morto dopo un malore durante un Perugia-Juventus) sottolinea come «la morte di un ragazzo su un campo di calcio sia un dispiacere per tutti, per chi lo conosceva e per chi ama il calcio e lo sport in generale».
     
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