Lazio-Novara

5 dicembre 14a giornata

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    LAZIO-NOVARA



    Lotito chiede la Lega concede. La gara Lazio-Novara è stata posticipata al lunedì 5 dicembre ore 20.45, è l'ennesima prova del rispetto della Lega verso i tifosi soprattutto se sono di una squadra provinciale come lo è il Novara. Ma tanto per loro è meglio così, un'altra gara dove spremere diritti tv.

    Ipocrisia inverosimile quando si parla di voler riportare la gente allo stadio e poi si spostano le gare in un giorno feriale. Se fosse per qualcuno gli stadi chiuderebbero e tutti a casa sul divano a guardare la tv, i soldi arrivano lo stesso e anche di più.

    Non è più come prima ora la Lega sta a pecorina
     
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    Storia Curva Lazio fonte ultraslazio.it

    La storia della tifoseria Laziale ha inizio in CURVA SUD alla fine degli anni '60, con i tumulti giovanili del '68, quando gruppuscoli di giovani ragazzi, per lo più sedicenni affollano le gradinate dello stadio Olimpico. Sono i primi Ultras, gruppi di ragazzi dai nomi più disparati: Tupamaros, Aquile, Ultras, Vigilantes, NAB, CAST, Marines. Gruppi troppo frastagliati per creare un vero e proprio catino di tifo. Così nel 1971 ha inizio la storia del primo vero gruppo ultras della capitale degno di questo nome... sono i ragazzi di Monteverde che fondano il COMMANDOS MONTEVERDE LAZIO, poi C.M.L.'74 (sull'entusiasmo dello scudetto di quell'anno). E' il 1976, i gruppi della Sud, ancora troppo divisi, decidono di riunirsi sotto un'unica sigla, nascono così i G.A.B.A.(Gruppi Associati Bianco Azzurri), che l'anno dopo nel 1977, diventeranno gli EAGLES SUPPORTERS, striscione copri-curva di 56m, nome di impostazione britannica che per oltre un decennio faranno da traino alla Curva Nord e alla Lazio stessa.
    Nel 1978 fanno la loro prima apparizione in Curva Sud i VIKING, il gruppo più politicizzato e intransigente del periodo, come simbolo, l'elmo vichingo e l'ascia bipenne. E' il 28 Ottobre del 1979, la giornata più infame del Calcio italiano, si gioca il derby della Capitale, è la Roma a giocare in casa e i 15.000 laziali sono posizionati in Curva Nord, quando il terzo di tre razzi antigrandine, sparati da un diciassettenne in Curva Sud, uccide VINCENZO PAPARELLI, trentatreenne padre di famiglia, tifoso laziale.
    Nello stesso anno gli Eagles Supporters opteranno per il trasferimento in Curva Nord, saranno seguiti da tutta la tifoseria tranne che dai Viking, che li seguiranno due anni dopo. Se gli anni '80 sono stati il periodo peggiore della Lazio, lo stesso non lo si può dire della Curva Nord, imitata ed ammirata da tutta Italia per calore, passione ed originalità.
    I laziali stringono gemellaggi importanti con Baresi, Torinisti e Triestini. Se la Lazio è travolta da scandali, retrocessioni e umiliazioni, la Curva vince sempre e ovunque. 20.000 a Pisa e ad Arezzo, 4.000 a Udine, tanti in campi come Cava dei Tirreni e Rimini, in 80.000 per Lazio-Catania e Lazio-L.R.Vicenza, fino ad arrivare ai 35.000 due volte per gli spareggi di Napoli. Se la Lazio è ancora viva il merito è anche e soprattutto dei suoi IMPAGABILI tifosi, scesi in piazza, a Via Allegri nel 1986 per evitare la retrocessione della Lazio in C-1.
    E' il 1987, si gioca Lazio-Padova, in curva nord a fare il tifo non ci sono solo gli Eagles, compare per la prima volta lo striscione di 10m con caratteri spartani degli IRRIDUCIBILI, un gruppo nuovo, di rottura, che cambierà il modo di fare il tifo e sarà un faro per gli ultras di tutta Italia; via i tamburi e cori all'inglese. Nascono però inevitabilmente dei contrasti con gli Eagles Supporters, ancorati alla tradizione Ultras, che si scioglieranno nel 1992.
    Con l'arrivo di Cragnotti per la Lazio arriva l'Europa, e se la Curva Nord prima era ammirata in tutta Italia, ora, per merito degli Irriducibili, lo è in tutta Europa, dove nascono gruppi con il loro nome (Irriducibili Inter, Juve, Irreductibles Toulon). La Coca-Cola, che pubblicizza i Campionati Europei usa le loro coreografie, i Laziali oltre che con Interisti e Veronesi, ora stringono rapporti d'amicizia con i tifosi del Real Madrid, del Chelsea e del Paris St.Germain.
    Nel 1994 si scatena la rivolta di piazza per impedire la cessione di Signori al Parma per 25.000.000.000£. La Lazio vola in Europa e i suoi Fans la seguono ovunque: 4.000 a Dortmund e Vienna, 2.000 contro l'Atl.Madrid e a Londra contro il Chelsea, 2.000 a Madrid contro il Real, 20.000 a Parigi, 15.000 a Birmingham, 10.000 a Montecarlo per 3.500 biglietti, 40 a Belgrado nel '99 con l'odore dei bombardamenti nell'aria!!!
    Il campionato 1999-2000, rappresenta l'apoteosi, 5.000 Laziali scendono in piazza per manifestare la propria rabbia per l'ennesimo campionato rubato, di nuovo a Via Allegri; ad attenderli blindati e camionette di Polizia e Carabinieri, sarà guerriglia, sarà SCUDETTO!
    Il campionato 2002-03, è un anno importante per gli Irriducibili, che giungono al loro quindicesimo anno di militanza ultras, e nello stesso anno la società biancoceleste decide di assegnare alla Curva Nord, la maglia numero 12, da oggi e per sempre, non verrà indossata da nessun giocatore, ma solo dalla Nord!
    La Curva Nord è guidata dagli Irriducibili, insieme a loro i vecchi C.M.L. '74 e Viking, gli Ultras, la Banda Noantri, il gruppo Anni '70; i Veterani in tribuna Tevere e la Legione Mr. Enrich nella vecchia Curva Sud-Maestrelli insieme alle Ardite Schiere.
    Nel 2004 si fa sentire l'assenza di ricambio generazionale che causa lo scioglimento, dopo 25 anni di curva, dei Viking, mentre la Banda Noantri, schiacciata dalla repressione chiude momentaneamente i battenti, restano a guidare la Curva gli Irriducibili e il C.M.L.
    Nel 2006, in alternativa all'obsoleta Associazione Italiana Lazio Club, nasce il Sodalizio, che raccoglie tifosi da ogni rione, quartiere, paese e provincia italiana per seguire la Lazio in casa e in trasferta in maniera più attiva.
    L'11 novembre 2007, viene scritta col sangue un'altra triste pagina della storia della tifoseria Biancoceleste, durante il viaggio per Milano, dove la Lazio è ospite dell'Inter, all'autogrill di Badia al Pino (AR), scoppia un piccolo parapiglia tra un gruppetto di tifosi Laziali e un gruppetto di tifosi Juventini, la piccola zuffa è terminata e mentre i tifosi stanno abbandonando l'area di servizio, un agente della polizia stradale, Luigi Spaccarotella, posizionato sull'altra carreggiata (direzione sud) ha notato il movimento, senza però aver capito cosa sia successo, per fermare l'ultima auto che sta ripartendo, impugna la sua pistola d'ordinanza, prende la mira e fa fuoco sulla vettura in corsa, uccidendo Gabriele Sandri, 26 anni, tifoso della S.S.Lazio.
    Lo stendardo con impresso il volto di Gabriele accompagnerà la Lazio ovunque, in Italia e in Europa.
    Il resto è storia dei nostri giorni...


    STORIA Squadra lazio

    Società Sportiva Lazio
    La Società Sportiva Lazio S.p.A., nota come S.S. Lazio o più semplicemente Lazio è una società di calcio di Roma, fondata il 9 gennaio del 1900. La formazione capitolina gioca nella massima serie del campionato italiano di calcio, divisione nella quale ha militato per la maggior parte della sua storia. La Lazio si è laureata campione d'Italia due volte, ha conquistato la Coppa Italia cinque volte, la Supercoppa Italiana tre volte e per una volta la Coppa delle Coppe e la Supercoppa UEFA, oltre ad una Coppa delle Alpi.
    La formazione romana raggiunse il suo primo maggior successo nel 1958, quando vinse per la prima volta la Coppa Italia. Il primo titolo italiano arrivò nel 1974, il secondo e ultimo nell'anno 2000. Gli anni novanta sono stati i più vittoriosi nella storia della società capitolina, avendo visto la vittoria della Coppa delle Coppe e della Supercoppa UEFA nel 1999 ed il raggiungimento della finale di Coppa UEFA nel 1998; la Lazio è attualmente l'unica tra le squadre romane ad aver conquistato titoli europei riconosciuti dalla UEFA.
    I tradizionali colori della Lazio sono il bianco e il celeste (scelti in onore della Grecia, patria delle Olimpiadi), che possiamo ritrovare anche nella divisa casalinga, mentre il simbolo della società è l'Aquila, da sempre emblema delle legioni e delle milizie dell'Impero Romano. Lo Stadio Olimpico, con 72,689 posti a sedere, è l'impianto dove il club disputa le gare casalinghe, così come la Roma, storica rivale dei biancocelesti. Le due formazioni romane si affrontano annualmente giocando il Derby della Capitale.
    Attualmente, le Aquile sono la sesta squadra d'Italia per numero di tifosi, dietro Juventus, Inter, Milan, Roma e Napoli.
    Nella classifica mondiale per club di tutti i tempi ("All-Time Club World Ranking"), stilata nel dicembre 2009 dall'Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio (IFFHS), la Lazio occupa il 20° posto preceduta, in Italia, solamente da Juventus, Milan, Inter, Roma e Parma.
    Mentre la classifica mondiale per club (IFFHS) relativa al periodo giugno 2009/giugno 2010 ("Club World Ranking") pone la Lazio all'80° posto preceduta, in Italia, solamente da Inter, Roma, Fiorentina, Juventus e Milan.
    Secondo un'indagine del 2009, effettuata da "Deloitte Football Money League" di Deloitte & Touche, la Lazio risultava essere la 20ª società più ricca al mondo per quantità di ricavi (83,1 milioni di Euro).
    La S.S. Lazio è anche una società polisportiva che partecipa ad un totale di 40 discipline, più di ogni altra polisportiva nel mondo.

    La storia
    La Società Podistica Lazio (solo in seguito rinominata Società Sportiva Lazio) fu fondata il 9 gennaio 1900, nel quartiere Prati di Roma da 9 ragazzi, capeggiati dal sottufficiale dei Bersaglieri Luigi Bigiarelli. La Lazio partecipò alle competizioni ufficiali dal 1912, anno in cui la FIGC incominciò ad organizzare campionati al Centro ed a Sud Italia; il club capitolino raggiunse la finale del campionato tre volte, senza però mai vincerlo, perdendo prima col Pro Vercelli nel 1913, poi col Casale nel 1914 e infine col Genoa nel 1923.
    Nel 1927 la Lazio fu l'unica squadra a resistere alla volontà del regime fascista di riunire tutte le squadre di Roma in un unico grande club, quello che sarebbe diventato poi l'A.S. Roma. Il club partecipò al primo campionato di Serie A nel 1929 e, guidato dallo storico attaccante Silvio Piola, raggiunse il secondo posto nel 1937, il suo più alto risultato prima che incominciasse la Seconda guerra mondiale.
    Gli anni cinquanta diedero alti e bassi, con la vittoria del primo trofeo, la Coppa Italia del 1958. Successivamente, la Lazio retrocesse per la prima volta in Serie B nel 1961, ma ritornò in massima serie due anni dopo.
    Dopo vari anni con piazzamenti a metà classifica, il club capitolino retrocesse nuovamente nel campionato 1970-1971. Tornata in Serie A la stagione 1972-1973, la Lazio sorprendentemente si dimostrò all'altezza degli altri contententi dello Scudetto come la Juventus e il Milan, e non lo vinse solamente quando perse all'ultima giornata sul campo del Napoli. La "spina dorsale" di questa squadra era formata dal capitano Pino Wilson, dai centrocampisti Luciano Re Cecconi e Mario Frustalupi, dal bomber Giorgio Chinaglia e dall'indimenticato tecnico Tommaso Maestrelli. Questa Lazio l'anno successivo vinse il suo primo titolo in Serie A, nel 1973-1974. Successivamente, le tragiche morti di Re Cecconi e Maestrelli, oltre al trasferimento di Chinaglia negli Stati Uniti, fecero sì che il club scendesse precipitosamente di livello. L'unico conforto fu dato dall'attaccante Bruno Giordano, che nel 1979 finì capocannoniere della Serie A consentendo alla Lazio di ottenere l'ottavo posto finale.
    L'anno dopo, la Lazio fu forzatamente retrocessa nella serie cadetta dopo uno scandalo che vide fare scommesse sul risultato delle partite stesse della squadra, insieme al Milan. La formazione biancoceleste rimase tre stagioni in B, e questo periodo può essere considerato uno dei più bui nella storia del club. Tornò nella massima serie nel 1983 e riuscì a rimanerci anche l'anno successivo grazie ad una salvezza raggiunta solamente all'ultima giornata. La tormentata stagione 1984-1985 portò ad una nuova retrocessione dato che la squadra si classificò all'ultimo posto, raccogliendo solamente 15 punti.
    Nel 1986, la Lazio fu colpita da una penalizzazione di 9 punti (un colpo veramente duro quando la vittoria valeva solamente due punti) per uno scandalo nuovamente sulle scommesse che coinvolgeva il capitano Claudio Vinazzani. Ci fu una dura lotta contro la retrocessione in questa annata per non sprofondare in C, con il club guidato da Eugenio Fascetti che la evitò solamente agli spareggi contro il Taranto e il Campobasso. Questa fu una svolta nella storia della squadra biancoceleste, che tornò in Serie A nel 1988 e, sotto un'attenta gestione del patrimonio finanziario da parte del presidente Gianmarco Calleri, si consolidò e cominciò a competere per i primissimi posti della classifica.
    L'arrivo del finanziere romano Sergio Cragnotti, nel 1992, cambiò radicalmente la storia del club a causa dei suoi ingenti investimenti che portarono i biancocelesti a lottare per lo Scudetto. Cragnotti batté ripetutamente record sui prezzi del calciomercato, comprando giocatori del calibro di Juan Sebastián Verón e Christian Vieri, con i quali superò di molto le cifre degli allora trasferimenti più costosi del mondo, e successivamente Hernán Crespo, acquistato quasi al prezzo doppio dell'argentino Verón.
    La Lazio si piazzò seconda in Serie A nel 1995, terza nel 1996 e quarta nel 1997; si attestò nuovamente seconda ad un solo punto dal Milan all'ultima giornata nel 1999 per poi finalmente vincere il suo secondo Tricolore nel 2000, anno in cui vinse anche la Coppa Italia, collezionando così (secondo gli standard italiani) un impressionante "Double" con lo svedese Sven-Göran Eriksson (1997-2001) come allenatore. Questi anni videro la squadra capitolina vincere altre due Coppa Italia, nel 1998 e nel 2004, oltre all'ultima Coppa delle Coppe disputata nel 1999, che conferì alla Lazio il primo titolo europeo a livello calcistico. Già nel 1998 la Lazio era arrivata in una finale europea, quella di Coppa UEFA contro l'Inter, ma aveva perso con un netto 3-0. In quell'anno, comunque, i biancocelesti vinsero la loro prima Supercoppa Italiana (successo che sotto Cragnotti si sarebbe anche ripetuto nel 2000) e il loro secondo titolo europeo nel 1999, la Supercoppa UEFA contro gli allora Invincibili del Manchester United. Inoltre, nel 1998 divenne il primo club di calcio italiano ad essere quotato in Borsa.
    Ma col passare del tempo, anche a causa dell'impossibilità di spendere alla lunga più di tanto, i risultati della Lazio peggiorarono: nel 2002, uno scandalo finanziario che coinvolgeva Cragnotti e la sua compagnia della Cirio costrinse il club a privarsi del proprio presidente e ad averne di temporanei per vario tempo. La Lazio, sull'orlo della crisi finanziaria, fu vista privarsi delle proprie maggiori stelle, compreso il capitano e simbolo Alessandro Nesta.
    Nel 2004 l'imprenditore romano Claudio Lotito acquistò infine il club. La squadra, sotto la guida tecnica di Delio Rossi, arrivò fino a qualificarsi per la Coppa UEFA 2006-2007, ma a causa dello scandalo del calcio italiano del 2006 fu estromessa dalle competizioni europee e penalizzata di 3 punti in campionato per la stagione successiva. In quest'ultima, comunque, la Lazio riuscì a piazzarsi terza guadagnando l'accesso alla Champions League dell'anno seguente.
    Il primo trofeo dell'era Lotito risale al 2009, quando la Lazio vinse la sua quinta Coppa Italia. A fine stagione Rossi fu sostituito dal ravennate Davide Ballardini, che mise in bacheca la terza Supercoppa Italiana battendo i campioni d'Italia in carica dell'Inter. L'attuale allenatore è Edoardo Reja che è subentrato a Ballardini, esonerato nel febbraio del 2010 a causa di una prima parte di stagione alquanto deludente, con la missione di centrare il prima possibile l'obiettivo salvezza; questo traguardo è stato raggiunto, dopo una lunga rincorsa, alla penultima giornata di campionato.

    Palmares
    - Scudetto: 2 (1973-74 , 1999-00)
    - Coppa Italia: 5 (1958, 1997-98, 1999-00, 2003-04, 2008-09)
    - Supercoppa italiana: 3 (1998, 2000, 2009)
    - Coppa delle Coppe: 1 (1998-99)
    - Supercoppa UEFA: 1 (1999)

    La Polisportiva
    La Società Sportiva Lazio è la società polisportiva più grande del mondo e più antica d'Europa, composta da numerose sezioni sportive, in numero di 40, ed attività associate, attualmente in numero di 7.
    La presidenza generale della Polisportiva S.S. Lazio è attualmente rappresentata dal Dott. Antonio Buccioni, coadiuvato dal Vice Presidente Generale Vicario Dott. Roberto Pessi.
    In numero totale, la polisportiva laziale conta circa 10.000 atleti iscritti, i quali, nel corso della storia ultracentenaria della società, hanno regalato ai colori biancocelesti numerosi titoli e medaglie. Suddetti atleti possono contare sull'apporto di 400 tecnici ed altrettanti dirigenti.
    La Società Sportiva Lazio, oltre ad esser stata eretta in Ente Morale nel 1921, è stata insignita nel corso della sua storia ultracentenaria d'importanti onorificenze a livello nazionale, quali la Stella d'Oro al Merito Sportivo, ricevuta nel 1967, ed il Collare d'Oro al Merito Sportivo del 2002. Poche altre realtà sportive posso vantare i riconoscimenti assoluti che ha ricevuto il sodalizio biancoceleste.


    Palmarès

    Il palmarès della S.S. Lazio è uno dei più prestigiosi a livello nazionale. Vincitrice del suo primo trofeo ufficiale nel 1958, la Lazio si è aggiudicata in 2 occasioni il campionato nazionale e ha vinto 5 edizioni della Coppa Italia, principale competizione di coppa nazionale del Paese. Il club biancoceleste vanta, inoltre, 3 Supercoppe Italiane, per un totale di 10 vittorie in competizioni nazionali, cui vanno sommate 2 vittorie in competizioni internazionali che danno come somma complessiva 12 trofei ufficiali vinti. Dalla sua fondazione, la Lazio ha conquistato, soprattutto agli inizi del Novecento, numerosi tornei e competizioni a livello cittadino, regionale ed interregionale, arrivando persino a giocarsi lo Scudetto nella finalissima nazionale nel 1913 e 1914, perdendo rispettivamente con Pro Vercelli e Casale, ed anche nel 1923, quando venne superata nella doppia finale dal Genoa.
    La formazione laziale può vantare di aver centrato in una occasione il Double, ovvero la vittoria del campionato di massima serie e della coppa nazionale nella stessa stagione (accadute nella stagione 1999-00).
    Vincitrice del suo primo trofeo internazionale ufficiale nel 1999 (Coppa delle Coppe, nella circostanza vinta per la prima ed unica volta da un club romano), i suoi 2 trofei vinti in competizioni a livello confederale e FIFA, tra cui una Supercoppa UEFA, vinta nel 1999 battendo gli allora Invincibili del Manchester United, la vedono nel novero delle undici squadre italiane che hanno trionfato fino adesso nelle rassegne continentali riconosciute dalla UEFA, ed attualmente unica formazione capitolina ad essersi aggiudicata titoli internazionali ufficiali. La formazione romana, oltre ai successi in Coppa delle Coppe e Supercoppa UEFA, ha vinto nel 1971 l'undicesima edizione della Coppa delle Alpi, trofeo internazionale che però non è riconosciuto a livello confederale.
    La Lazio ha avuto l'onore di essere insignita nel 1967 della Stella d'Oro al Merito Sportivo e nel 2002 del Collare d'Oro al Merito Sportivo.
    Il club capitolino, scelto squadra italiana dell'anno dall'Associazione Italiana Calciatori nel 1999, occupa il sesto posto tra i club italiani e il ventesimo a livello mondiale nel ranking stilato dall'IFFHS relativamente al periodo che va dal 1991 al 2009.
     
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    PREVENDITA BIGLIETTI LAZIO-NOVARA

    La Società Novara Calcio informa che i biglietti del SETTORE OSPITI (DISTINTI SUD OVEST) per la gara LAZIO-NOVARA di lunedì 5/12/2011, ore 20.45, Stadio "Olimpico" di Roma, sono in vendita fino alle ore 19:00 di domenica 4 dicembre, al prezzo di 16.00 euro presso le ricevitorie di tutta Italia della Lottomatica, presentando un documento di riconoscimento, la Tessera del Tifoso o la ricevuta di richiesta della stessa.

    Consulta e scarica l'elenco dei punti vendita LOTTOMATICA

    RESTRIZIONI SULLA VENDITA:
    - è vietata la vendita ai residenti della regione Piemonte, escluso i possessori della tessera del tifoso o della ricevuta di richiesta
     
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    La gara Lazio-Novara, valevole per la 14^ giornata di campionato. e in programma lunedì 5 dicembre 2011 alle ore 20.45 allo Stadio "Olimpico", di Roma sarà diretta dal Sig. Gabriele Gava di Conegliano che sarà coadiuvato dagli assistenti Sigg. Fabiano Preti di Mantova e Roberto Iannello di Novi Ligure.
    Quarto uomo: Sig. Dino Tommasi di Bassano del Grappa.
     
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    Calcio d'inizio alle 20.45.

    Queste le probabili formazioni:

    Lazio (4-3-1-2): Marchetti; Konko, Diakite, Stankevicius, Radu; Gonzalez, Ledesma, Lulic; Hernanes; Rocchi, Klose. All: Reja.

    Novara (4-3-1-2): Ujkani; Morganella, Ludi, Centurioni, Garcia; Porcari, Radovanovic, Rigoni; Mazzarani; Rubino, Granoche. All: Tesser.

    Arbitro: Gava
    Squalificati: Gemiti, Meggiorini (N)

    Diretta tv: Sky Supercalcio e Supercalcio HD, Sky Calcio 1 e 1 HD, Mediaset Premium Calcio e Premium Calcio HD2
     
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    Lazio-Novara 3-0


    Marcatori: 16' Biava (L), 23' Rocchi (L), 72' Rocchi (L)

    Lazio (4-3-1-2): Marchetti; Konko (82' Scaloni), Biava, Stankevicius, Radu; Gonzalez, Ledesma, Lulic; Hernanes (64' Cana); Rocchi (77' Cisse), Klose. In panchina: Carrizo, Diakitè, Sculli, Kozak. All. Reja.

    Novara (4-3-1-2): Ujkani; Morganella, Ludi, Centurioni, Garcia; Radovanovic (55' Pesce), Porcari, Rigoni; Mazzarani (75' Giorgi); Rubino, Granoche (63' Jeda). In panchina: Fontana, Dellafiore, Labrin, Marianini. All. Tesser.

    Arbitro: Gabriele Gava (sez. Conegliano Veneto);

    Ammoniti: Porcari (N), Biava (L), Ludi (N).



    LE PAGELLE DI LAZIO – NOVARA (RISULTATO: 3-0): I VOTI, LA CRONACA E IL TABELLINO – Non c'è gara all'Olimpico; la Lazio strapazza il Novara 3-0 e non perde il treno di vetta. Decidono i gol di Biava e la doppietta realizzata da Capitan Rocchi che sale a quota 102 reti in Serie A.

    SINTESI PRIMO TEMPO – Partita virtualmente chiusa dopo soli 21 minuti. La Lazio liquida la pratica Novara mettendo a segno un 1-2 devastante nei minuti a cavallo tra il quindicesimo ed il ventunesimo. Biava e Rocchi spianano infatti la strada alla vittoria biancoceleste sfruttando due calci piazzati e vanificando le speranze della squadra di Tesser, apparsa troppo rinunciataria sin dai primissimi minuti. Gli ospiti faticano a mettere insieme 2 passaggi di fila e concedono ben presto il pallino del gioco ai biancocelesti, apparsi in grandissima forma. Hernanes, libero di giostrare sulla trequarti, inventa a suo piacimento e manda in tilt il sistema difensivo dei piemontesi che soccombe per la prima volta al quarto d'ora, sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Biava svetta più alto di tutti e anticipa Ujkani, in colpevole ritardo, mandando all'aria i piani di Tesser. La reazione del Novara è praticamente nulla e così, come già detto, la Lazio punisce di nuovo. Stavolta è Rocchi ad incornare in rete un cross telecomandato di Ledesma chiudendo con 70 minuti d'anticipo una partita mai realmente in bilico.

    SINTESI SECONDO TEMPO – La ripresa è una pura formalità, forte del doppio vantaggio la Lazio si limita a controllare le comunque blande offensive del Novara non correndo mai rischi; la girandola delle sostituzioni non porta sostanziali mutamenti all'andamento della partita che subisce l'ultimo strattone al 26esimo della ripresa, quando Rocchi chiude la sua serata di grazia raccogliendo un preciso cross di Gonzalez ed insaccando, d'esterno destro, alle spalle dell'incolpevole Ujkani. Nel finale di gara c'è spazio per il tanto invocato Cissé che fa in tempo a continuare la sua astinenza da rete centrando il palo dopo un bello spunto personale e per il Novara di trovare la traversa con il neo entrato Giorgi. Sono gli highlights che chiudono l'incontro; la Lazio agguanta i tre punti necessari per non vedere sfuggire Juventus, Milan e Udinese da un lato e per tenere a distanza di sicurezza il Napoli di Mazzarri.

    Novara



    Ujkani 5: L'errore in occasione del primo gol laziale condiziona tutta la partita.

    Morganella 5: Passa tutta la gara in trincea non riuscendo mai a superare la metà campo.

    Centurioni 5.5: Le colpe dell'imbarcata piemontese non sono esclusivamente dei centrali, la totale assenza di filtro del centrocampo lo lascia spesso preda degli attacchi laziali, lui fa quel che può.

    Ludi 5.5: Stesso discorso fatto per il compagno di reparto, si oppone come può ai continui inserimenti di Klose, Rocchi ed Hernanes.

    Garcia 5.5: Nel primo tempo è uno dei pochi che cerca di creare qualche grattacapo alla retroguardia biancoceleste con risultati non esaltanti.

    Porcari 5: Il centrocampo avversario lo manda spesso fuori tempo con il palleggio.

    Radovanovic 5: Soffre la mancanza di sincronismi con i compagni di reparto. (Dal 9'st Pesce 5.5: Aspettarsi che da solo possa cambiare la partita è ingenuo ed ingeneroso).

    Rigoni 6: Sicuramente il migliore dei suoi, si conferma faro imprescindibile della manovra piemontese. Le poche azioni offensive della squadra di Tesser passano tutte dai suoi piedi.

    Mazzarani 5: La posizione di trequartista lo costringe a lottare da solo contro le strette maglie laziali. (Dal 29'st Giorgi sv)

    Granoche 5: Non punge mai. I centrali biancocelesti lo annullano con una facilità disarmante. (Dal 17'st Jeda 5.5: Con lui in campo cambia davvero poco).

    Rubino 5.5: A differenza del compagno di reparto dà la sensazione di impegnarsi, non è molto ma sicuramente meglio di nulla.



    All. Tesser 5.5: Subisce due gol su calcio piazzato ed è costretto a rivedere i suoi piani troppo presto. Non riesce a reagire alle difficoltà, settimana prossima servirà tutt'altra prestazione.



    (Massimiliano De Cesare)
     
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