calcioscommesse maggio 2011

partite sotto inchiesta

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    Le partite sotto inchiesta sarebbero 18, tutte legate alla stagione 2010/2011, tra cui ben quattro incontri della Cremonese (Lega Pro, Prima Divisione). Sono finite sotto la lente degli inquirenti anche cinque partite di serie B e un match di serie A, Inter-Lecce del 20 marzo scorso, terminato 1-0 in favore della squadra nerazzurra.
    Ecco l’elenco completo degli incontri sotto inchiesta:

    - CREMONESE-SPEZIA del 17 ottobre 2010
    - MONZA-CREMONESE del 21 ottobre 2010
    - CREMONESE-PAGANESEdel 14 gennaio 2011
    - SPAL-CREMONESE del 16 gennaio 2011
    - BENEVENTO-VIAREGGIO del 13 febbraio 2011
    - LIVORNO-ASCOLI del 25 febbraio 2011
    - VERONA-RAVENNA del 27 febbraio 2011
    - BENEVENTO-COSENZA del 28 febbraio 2011
    - REGGIANA-RAVENNA del 10 marzo 2011
    - ASCOLI-ATALANTA del 12 marzo 2011
    - TARANTO-BENEVENTO del 13 marzo 2011
    - ATALANTA-PIACENZA del 19 marzo 2011
    - INTER-LECCE del 20 marzo 2011
    - ALESSANDRIA-RAVENNA del 20 marzo 2011
    - BENEVENTO-PISA del 21 marzo 2011
    - PADOVA-ATALANTA del 26 marzo 2011
    - SIENA-SASSUOLO del 27 marzo 2011
    - RAVENNA-SPEZIA del 27 marzo 2011

    Edited by MZoo - 1/6/2011, 20:00
     
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    ROMA, 1 giugno 2011 - Un'inchiesta sul calcio scommesse che travolge tutti. Giocatori, soprattutto, colpevoli di aver fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. I reati contestati sono associazione a delinquere ed estorsione. E tra i sedici arrestati c'è Beppe Signori. Per l'ex capitano della Lazio e attaccante della Nazionale, Beppe Signori, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Ventotto gli indagati dell'inchiesta chiamata Ultima Scommessa, tra cui il capitano dell'Atalanta Cristiano Doni: il suo nome risultava infatti come referente nelle intercettazioni sulle partite di B. Sotto inchiesta ci sono infatti tre gare dell'Atalanta e una del Siena, neopromosse in A che adesso rischiano grosso. Sempre tra gli indagati c'è anche Stefano Bettarini. Mentre un'ordinanza di custodia cautelare è arrivata pure all'ex centrocampista Mauro Bressan e ad Antonio Bellavista, ex capitano del Bari. Ma l'operazione è ancora in corso e l'elenco potrebbe allungarsi. In totale sono 18 le gare sotto inchiesta, tra cui 5 di B e una di A (Inter-Lecce).
     
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    AGI) Roma, 1 giu. - Il nuovo scandalo calcioscommesse, nato da una serie di malori che avevano coinvolto calciatori della Cremonese, che ha portato a 16 arresti, di cui sette in carcere e 9 ai domiciliari, fa tremare le neopromosse Siena e Atalanta. Secondo quanto scrive il giudice Guido Salvini nella sua ordinanza, la truffa "rischia di aver gia' falsato alcuni dei risultati di vari campionati: basti pensare che l'Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte negli eventi descritti". La gara che fa tremare i bergamaschi e' Atalanta-Padova del 26 marzo 2011: ventitre' milioni di euro sono stati puntati in una sola giornata su siti di scommesse asiatici. E' quanto emerge dalle intercettazioni contenute nell'ordinanza del gip Salvini.
    "Dall'ascolto di numerose telefonate - scrive il gip - intercorse fra i vari soggetti emergeva che il risultato era stato concordato tra le due societa' e che la prova dell'effettiva 'combine' si ricavava allorquando una delle persone intercettate comunicava che nella giornata di giovedi' 24 marzo erano gia' stati giocati sui vari siti asiatici 23 milioni di euro". La conversazione intercettata e' quella fra Antonio Bellavista, ex calciatore ritenuto manipolatore delle partite e Massimo Erodiani, titolare di agenzie di scommesse. La circostanza preoccupa i due in quanto le quote delle scommesse iniziano a scendere e cercano cosi' di informarsi in una serie di telefonate dell'avvenuto accordo sul pareggio.

    INTERCETTAZIONI: IL SASSUOLO DEVE PERDERE A SIENA

    Tra gli arrestati l'ex attaccante della nazionale e idolo della Lazio, Beppe Signori, ai domiciliari. La Polizia di Stato di Cremona, coordinata dal Servizio Centrale Operativo (Sco) ed in stretta collaborazione con le Questure di Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli Piceno, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara, ha eseguito sedici misure cautelari a conclusione di un'articolata attivita' investigativa relativa ad una serie di episodi connessi al fenomeno del calcioscommesse che negli ultimi mesi avrebbero fortemente condizionato il risultato di alcuni incontri dei campionati nazionali di serie B e di Lega Pro. Secondo quanto accertato dalle indagini, durante la partita Cremonese-Paganese, avvenuta il 14 novembre scorso e terminata 2 a 0, un calciatore della squadra di casa durante l'intervallo, avrebbe somministrato ai suoi compagni un sedativo per peggiorarne le prestazioni. Uno di questi sarebbe poi uscito di strada con la sua auto, altri due avrebbero avuto malori. Nell'ordinanza, il giudice scrive: "Beppe Signori, e' leader indiscusso per ragioni di prestigio personale del gruppo di Bologna. Il suo nome non deve essere pronunciato o deve essere pronunciato con cautela. Si preferisce parlare di 'Beppe nazionale' o di colui che ha segnato 200 goal in Serie A".
    Risulta indagato anche Stefano Bettarini nell'ambito dell'inchiesta. Sarebbe coinvolto nel tentativo di manipolare Inter-Lecce in modo da conseguire il risultato finale che vedesse segnati almeno tre gol. La partita in questione e' terminata uno a zero per l'Inter. Tra gli arrestati Marco Paoloni, 27 anni, di Civitavecchia, attualmente portiere del Benevento e due giocatori dell'Ascoli, Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese. Intanto la Federazione italiana gioco calcio attraverso la procura federale aprira' un'inchiesta sull'ultimo scandalo del calcioscommesse. Lo si apprende in ambienti Figc.
    Il procuratore federale Palazzi ha gia' attivato un fascicolo preliminare e richiedera' gli atti alla magistratura ordinaria che sta indagando sulla vicenda. Insieme all'invito alla cautela e alla prudenza, in attesa di sviluppi e dati piu' certi, comunque e' stata annunciata la costituzione di parte civile della Figc ed anche della Lega di Serie B e della Lega Pro a tutela della trasparenza e della correttezza del governo del calcio italiano. Al momento e' pero' prematuro parlare di decisioni relative alle classifiche di B e Lega Pro.
     
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    calciomercato.it 1 giugno

    CALCIOSCOMMESSE INCHIESTA ARRESTI SIGNORI / ROMA - Bufera sul mondo del calcio. Le forze dell'ordine stanno indagando su un'organizzazione criminale, composta in prevalenza da calciatori, che condizionava i risultati di serie B e Lega Pro e che avrebbe tentato delle operazioni anche in serie A. L'inchiesta ha portato all'arresto di sedici persone, fra cui l'ex capitano della Lazio Beppe Signori, per il quale sono stati disposti i domiciliari. Fra gli indagati spicca anche il nome di Stefano Bettarini. Gli investigatori sostengno che gli arrestati avrebbero favorito alcuni risultati sportivi tramite accordi verbali e impegni pecuniari e nei loro confronti ci sarebbero "prove importanti ed inconfutabili" come ha riferito il capo della squadra mobile di Cremona, da cui è partita l'inchiesta, Sergio Lo Presto.

    Gli uomini della Squadra Mobile di Benevento hanno arrestato, Marco Paoloni, 27enne portiere titolare del Benevento che sta disputando i play off per l'accesso in serie B. Dopo l'arresto, il calciatore è stato trasferito nel carcere di Cremona.

    L'indagine ha preso il via nel novembre del 2010, quando molti giocatori della Cremonese rimasero intossicati in seguito all'assuzione di bevande. Bevande risultate poi adulterate appositamente per compromettere le prestazioni sportive. Nel mirino oltre ad alcune gare di Lega Pro, diverse partite della B (coinvolte Atalanta e Siena). Anche Inter-Lecce di serie A sarebbe stata oggetto delle attenzioni dell'organizzazione, ma il tentativo di compromissione fallì.



    Ore 23.55 - "Sono per la separazione delle responsabilità. Attendiamo la magistratura ordinaria, facciamo riferimento alla magistratura sportiva, e da quest'ultima attendiamo con puntualità e tempistica le eventuali decisioni da adottare su Atalanta e Siena. La loro promozione rimane in una zona grigia. Sono sorpreso però di sentir parlare di campionati falsati, visto che bisognerà attendere il percorso legale per determinare se sia vero o meno. Rinvio playoff e playout? Domani si gioca, nell'entusiasmo di 50000 tifosi da Reggio Calabria a Padova. Non condivido la scelta dell'a.d. del Piacenza di rendere noto il suo pensiero a mezzo stampa, anziché in Lega. Il campionato, per ora, va avanti. Le sentenze sportive si confronteranno con la giustizia". Queste le importanti parole di Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B, per 'Sky Sport 24'.

    Ore 22.15 - "La regola dice che le società rispondono direttamente dell'operato dei loro tesserati. Le tempistiche saranno rapide: in tempi brevi partiranno i deferimenti per giocatori e società coinvolti". Così l'avv. Capello, esperto di diritto sportivo, ai microfoni di 'Sky Sport 24'.

    Ore 20.15 - E' bene fare pulizia quando c'è del marcio. Dopo aver letto le pagine dell'ordinanza di custodia cautelare, mi sembra di capire che i calciatori in attività coinvolti siano pochi. Se è vero che questa corruzione aveva queste grandi dimensioni, io credo che sia questo un dato almeno consolante. Prima di giudicare, però, bisognerebbe conoscere gli atti. In queste prime fasi è d'obbligo la prudenza: la stampa dimentica che gli atti coercitivi sono di parte del p.m., mentre le prove vere si vedono in tribunale. A Cristiano Doni, mio vice presidente, voglio esprimere la più affettuosa solidarietà. Ne apprezzo il rigore e l'onestà morale, e non dubito che dimostrerà la sua totale estraneità. C'è un solo riferimento a lui nell'ordinanza". Così Piero Gualtieri, presidente dell'Associazione Nazionale Calciatori, a 'Sky Sport 24'.

    Ore 20.00 - "Chiediamo alla Federazione e alla Lega Calcio di rinviare playoff e playout in serie B. Il momento è talmente grave che manca, non solo a noi, la necessaria serenità". Queste le parole di Maurizio Riccardi, amministratore delegato del Piacenza.

    Ore 18.30 - Stefano Bettarini, uno dei principali indigati del 'ciclone' scommesse, passa al contrattacco dichiarandosi innocente: "Ho appreso dalla stampa che sarei indagato in un procedimento penale avanti la Procura della Repubblica di Cremona insieme a molte altre persone alcune delle quali ex calciatori come me e che conosco per questa ragione - ha detto Bettarini come si legge su 'Repubblica.it' -. Non c'entro nulla con qualsiasi azione volta a truccare i risultati delle partite e non so nulla di cosa facessero le altre persone coinvolte nell'indagine".
     
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    la caduta di beppe gol -CORRIERE DELLA SERA

    «La passione per le scommesse? È soprattutto un modo per mettersi in discussione e poi è funzionale al mio approccio alla vita. Servono sempre nuove sfide, nuovi traguardi da porsi per evitare di scadere in un'esistenza piatta». Quanto era diverso il Beppe Signori che parlava così al Corriere della Sera nel maggio 2001, quando faceva impazzire Bologna con i suoi gol, da quello che ieri, cercato per telefono dall'Ansa, chiedeva una vita assai meno spericolata: «Ma non avete pietà in questa situazione? Abbiate pietà. Io non posso dire nulla, incontrerò il mio legale e poi parlerà lui per me».

    Parole del legale arrivate a tarda sera: «Dall'esame dell'ordinanza non emerge nessun elemento che possa giustificare il coinvolgimento di Beppe Signori che si dichiara assolutamente estraneo alla vicenda - è la tesi dell'avvocato Silvio Caroli, uno dei tre che compongono il collegio difensivo dell'ex calciatore -. Signori ha solo la sfortuna di conoscere due delle persone coinvolte (i commercialisti Giannone e Bruni; ndr), ma non ha nessun legame con le loro presunte attività illecite». Signori è agli arresti domiciliari. L'indagine spiegherà, ma qualunque sia la sua conclusione nulla potrà cancellare un profondo senso di tristezza per quello che è stato e che non è più. Beppe Gol era quello che segnava sempre e che teneva alto il morale della truppa. Si era inventato, nelle lunghe giornate dei ritiri pre-campionato, un giochino divertente. Scommetteva con i nuovi arrivati, chiedendo loro di provare un'impresa che non sembrava impossibile: mangiare un Buondì Motta in 30 passi. Dava anche una buona quota: 50.000 lire contro un milione. Non ci è mai riuscito nessuno. Su YouTube c'è chi ha postato un video che dovrebbe dimostrare il contrario, ma c'è il trucco: la «mappazza» viene prima ammorbidita con un bel sorso d'acqua.

    E Beppe Gol era rimasto anche per i compari delle partite anch'esse «ammorbidite», per scommettere a colpo sicuro sui risultati. «Quello che ha segnato 200 gol in serie A (in realtà 188; ndr)», lo chiamavano nelle intercettazioni, o «Beppe Nazionale». Da una delle intercettazioni emerge che Signori «ha investito 60.000 euro per la partita Atalanta-Piacenza». E dopo che Inter-Lecce non è finita come previsto, un indagato comunica ad un altro che la sua principale preoccupazione è «fare recuperare i soldi a te, a Manlio e a Beppe. La prossima partita ve la diamo gratis e loro recuperano tutto».

    Come credere ancora nel calcio? Come spiegare ai tifosi più piccoli? Come preservare il ricordo di un giocatore che aveva un sinistro che spaventava i portieri?
    Niente più Zemanlandia, il Foggia dei miracoli costruito da Zeman sui gol dell'attaccante bergamasco. Niente più Lazio con i titoli di capocannoniere. Niente più nazionale con le grandi partite al Mondiale di Usa '94 prima che un furibondo litigio con Arrigo Sacchi, che gli chiedeva di giocare esterno di centrocampo nel 4-4-2 e non da attaccante puro, lo mettesse fuori dalla finale contro il Brasile. Niente più Buondì Motta per far ridere i compagni di squadra che conoscevano già lo scherzo e osservavano le «reclute» che ci cascavano immancabilmente. Ora ci sono le intercettazioni dell'inchiesta «Last Bet», l'Ultima Scommessa. Ora c'è una squadra (il «gruppo Bologna» lo hanno ribattezzato gli investigatori) che avrebbe investito 150 mila euro su Inter-Lecce, finita 1-0 quando doveva chiudersi con almeno tre gol per finire «over». Ci fosse stato in campo il Signori vero, chissà, ci sarebbero stati più gol perché quello era il suo mestiere. Di più, era la sua vocazione.

    Luca Valdiserri
    02 giugno 2011
     
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    unità 2 giugno

    Un «secondo livello» che si occupava della serie A, composto da personaggi che ruotano attorno al mondo del calcio ben più famosi e 'pesantì rispetto a quelli finiti in carcere ieri e nel quale non è escluso vi possa essere il coinvolgimento della criminalità organizzata: investigatori ed inquirenti che hanno scoperchiato l'ennesimo scandalo del pallone, hanno ben chiaro dove potrebbe portarli l'indagine sulle scommesse che ha già consentito di appurare quanto i campionati di B e Lega Pro siano stati falsati. Ma al momento non hanno le prove. Bloccato il meccanismo, dunque, l'obiettivo è ora quello di ricostruire con precisione cosa è accaduto in questi sei mesi e, soprattutto, in quelli precedenti la denuncia dell'ad della Cremonese Sandro Turotti, che ha dato il via all'indagine. Perchè, è la convinzione di chi indaga, il sistema era ben collaudato e funzionava da tempo. Ci sono situazioni, scrive non a caso il Gip Guido Salvini nell'ordinanza con cui ha disposto l'arresto per 16 tra calciatori, ex calciatori, titolari di agenzie di scommesse e scommettitori, «che pongono dubbi e implicano verifiche». Vi è, in sostanza, «l'esigenza di ricostruire quali altre partire siano state truccate» da un «meccanismo oliato» alla perfezione. Più di una risposta, inquirenti e investigatori, sperano di averla dagli interrogatori di garanzia dei sette finiti in carcere, che inizieranno domani. Tra i primi sarà sentito Marco Paoloni, il portiere della Cremonese e poi del Benevento che mise il Minias nell'acqua dei suoi compagni per 'addormentarlì e fargli perdere la partita con la Paganese. Componente fondamentale dell'organizzazione, Paoloni è però anche vittima delle minacce degli altri indagati dopo il flop di Inter-Lecce. Dunque non è escluso che parli, facendo nomi e raccontando quando e da chi è stato «agganciato». Anche l'aver ipotizzato il reato di associazione a delinquere finalizzato alla frode sportiva, è stata una scelta ben precisa. Che consente una custodia cautelare ampia. «Questi non sono banditi - dice un investigatore - e non sopporterebbero una detenzione prolungata come i veri delinquenti». Altre risposte importanti gli inquirenti le attendono sia dalle verifiche avviate sui flussi di denaro in entrata e in uscita sui conti degli indagati, anche per capire se determinati stock di soldi abbiano una provenienza illecita, sia dagli accertamenti su ricevute di scommesse, pc e assegni sequestrati ieri nelle abitazioni degli arrestati. La speranza è che saltino fuori i collegamenti, o meglio ancora i nomi, di personaggi fin qui rimasti nascosti. Il primo nome eccellente è già uscito ed è quello di Daniele De Rossi, centrocampista della Nazionale e della Roma: a chiamarlo in causa è sempre Marco Paoloni in un'intercettazione in cui parla dell'incontro Genoa-Roma, perso dai giallorossi 4-3 dopo esser stati in vantaggio per 3-0. Partita nella quale, però, De Rossi non giocò in quanto squalificato. La telefonata è negli atti d'indagine non ancora depositati e al momento non è stata ritenuta rilevante dagli inquirenti che, anzi, ritengono si tratti anche in questo caso di un millantato credito da parte di Paoloni che voleva far credere ai suoi interlocutori, come in occasione di Inter-Lecce, di poter influire su giocatori e società importanti. Certo è che, ragiona un investigatore, se dovesse venire veramente alla luce l'esistenza di un «secondo livello» che coinvolge la serie A, allora non si può escludere il coinvolgimento della criminalità organizzata. «Al momento non ci sono prove, ma se un livello superiore esiste - dice - allora dobbiamo cambiare tipologia di lavoro. Perchè determinati tipi di meccanismi che consentono di pianificare i risultati in certe categorie, non lo consentono in altre». Il che significa che «se ci sono stati dei movimenti, questi devono esser stati fatti con cifre diverse e ben più significative di quelle emerse finora. E dunque è molto probabile un coinvolgimento della criminalità organizzata, l'unica che può permettersi di movimentare certe cifre».
    3 giugno 2011

    SPORT PIACENZA.IT

    IL PIACENZA


    Nell'ordinanza di custodia cautelare scritta dal gip Guido Salvini in relazione all'operazione Last Bet, ultima scommesse, che ha sconvolto il mondo del calcio italiano, oltre al giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni che per il momento è il solo a essere stato denunciato, spuntano anche altri nomi dalle intercettazioni. Specifichiamo bene però che questi giocatori del Piacenza nominati vengono sempre citati da terze persone e non sono mai coinvolti direttamente nelle stesse intercettazioni.

    Nel fascicolo si legge in relazione alla partita Atalanta-Piacenza del 19 marzo: “ERODIANI comunicava a GIANNONE Francesco, rappresentante del gruppo di scommettitori “BOLOGNESI”, facendo riferimento al comune intento di “portare a casa la partita”, che quasi tutti i giocatori del Piacenza, ivi compreso il portiere, erano d’accordo”.

    In una intercettazione successiva invece gli organizzatori della combine fanno anche i nomi di alcuni giocatori del Piacenza sebbene questi non siano mai intercettati direttamente ma siano sempre nominati da terzi. Nel fascicolo scritto dal gip Guido Salvini si legge prima: "Erodiani Massimo, parlando con Parlato Gianfranco, gli confermava di aver dato disposizioni a Gervasoni Carlo di andare da Cristiano Doni, capitano dell’Atalanta a stringergli la mano - prima dell’inizio della partita - per fargli capire che la situazione era sotto controllo e che l’accordo illecito era stato raggiunto”.

    E poi ancora gli inquirenti scrivono nell'istanza: “Altra telefonata giudicata molto utile per le indagini in corso è la numero progressivo 106 datata 16.03.2011 delle ore 22,10 Rit.70/11, nel corso della quale ERODIANI Massimo conversando con il PARLATO Gianfranco lo informava sia sul risultato che sulle modalità con cui l’Atalanta avrebbe vinto l’incontro con il Piacenza. Lo stesso ERODIANI Massimo riferiva che la conferma dell’avvenuto accordo tra le due formazioni calcistiche l’aveva riscontrata vista l’intenzione del GERVASONI Carlo, calciatore del Piacenza Calcio, di puntare 10.000,00 a suo nome sulla vittoria dell’Atalanta. Continuando nella conversazione i due soggetti indicavano i nominativi dei calciatori del Piacenza interessati al risultato tra cui Conte (non esiste un giocatore del Piacenza con questo nome, quello che si avvicina di più al nome della trascrizione è Conteh, n.d.r), Cassano e Guzman”.

    Infine viene nominato un altro giocatore del Piacenza: "Nella telefonata registrata con il numero progressivo 181 datata 15.03.2011 delle ore 13,20 di cui al Rit. nr.55, ERODIANI Massimo, conversava con PARLATO Gianfranco; nel corso del colloquio veniva fatto riferimento al PAOLONI Marco come il soggetto che materialmente aveva preso i contatti per organizzare l’incontro ed al GERVASONI Carlo che sicuramente era il calciatore del Piacenza che faceva parte dell’accordo illecito. Continuando nel discorso il PARLATO sperava che il giocatore CATINALI Edoardo del Piacenza non facesse parte dell’imbroglio perché era una persona completamente inaffidabile. Giova altresì precisare che il Difensore del Piacenza GERVASONI Carlo ha giocato nella squadra della Cremonese con il PAOLONI Marco sino al mese di febbraio, da quando poi entrambi, messi fuori rosa dalla locale società, sono andati a giocare nelle due compagini dove tuttora militano".

    Oggi intanto iniziano a Cremona gli interrogatori (alle12) alla questura di Cremona per i 7 messi in carcere, nei prossimi 5 giorni verranno ascoltati le 9 persone agli arresti domiciliari e successivamente tutti gli indagati tra cui Gervasoni.

    milanooggi

    atalanta


    Bergamo - Il calcio scommesse rischia di rovinare quello che l'Atalanta si è guadagnata sul campo. Sono due e partite in cui i nerazzurri sono coinvolti: Ascoli-Atalanta, Atalanta-Piacenza e Padova-Atalanta sono infatti nell'elenco delle partite incriminate. In più il capitano bergamasco, Cristiano Doni sembra essere uno dei fulcri dell'organizzazione e per questo figura tra gli indagati. Il capitano bergamasco si è detto sereno di aver sempre agito secondo le regole, ma non è nuovo a casi del genere. Già nel 2001 il suo nome era stato accostato ad un giro di scommesse. Cosa rischia l'Atalanta? Qualora venisse provata la responsabilità oggettiva della società il rischio è altissimo: dalla perdita della serie A si potrebbe passare alla retrocessione in Prima Divisione. Qualora invede sia solo Doni a conoscenza del giro di scommesse intorno a queste tre partite, solo il capitano nerazzurro rischia sanzioni. Ma a tal proposito è bene sottolineare un'intercettazione tra il ds del Ravenna Buffoni e un membro dell'organizzazione Pirani in merito ad Atalanta-Piacenza:

    BUFFONE (d.s. Ravenna): "Eccoce quà come stamo".
    PIRANI: "Bene, io prima di tutto ti devo dare una bella notizia".
    BUFFONE: "Dimmi".
    PIRANI: "Atalanta-Piacenza".
    BUFFONE: "Sì".
    PIRANI: "Il Piacenza va a perdere".
    BUFFONE: "Sì".
    PIRANI: "Sì sì te lo dico al 100 per cento".
    BUFFONE: "Va bè".
    PIRANI: "C’ho dei miei che giocano lì, loro vanno a perdere".
    BUFFONE: "Eh e siamo sicuri qua".
    PIRANI: "Al cento per cento".
    BUFFONE: "Eh va bè".
    PIRANI: "Ohhh Giò".
    BUFFONE: "Uhm".
    PIRANI: "Sono sei giocatori".

    Qui si parla di sei giocatori coinvolti, e il risultato pronosticato si era poi rivelato tale.

    In più, c'è anche un'intercettazione tra Parlato, un altro degli arrestati ed Erodiani, altro membro dell'organizzazione. Qui si parla di Padova-Atalanta e si tira in ballo il nome di Doni.

    ERODIANI: "Hai visto quello dell’Atalanta".
    PARLATO (ex calciatorie, collaboratore del Viareggio): "Ho visto... ho visto ma guarda per me non fanno niente guarda che ti dico".
    ERODIANI: "Invece già hanno fatto tutto".
    PARLATO: "Eh no adesso vedrai che viene fuori dei casini. Fidati, fidati".
    ERODIANI: "Eh lo so ma dice che lo hanno fatto in società mo ho parlato con l’uomo di Doni che lo ha chiamato di fargli 10.000 € a Doni".
    PARLATO: "Addirittura".
    ERODIANI: "Sì per l’X perché lui non riusciva a muoversi e gli ha detto mi fai 10.000,00 € per l’X"
     
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    PAOLONI UN UOMO SENZA VERGOGNA


    La banda affidava al numero 1
    del Benevento (nella foto) i
    soldi per corrompere compagni
    e avversari. Il sedativo alla
    squadra: «Ora mi controllano»
    GIOVANNA TRINCHELLA

    MILANO
    E perché il gioco sarebbe peggiore di un qualsiasi altro mezzo di far denaro, per esempio, magari del commercio?» La filosofia del giocatore di Fedor Dostoevskij avvolge perfettamente «un personaggio centrale» - la definizione è del gip – dell'inchiesta sulle scommesse proibite. È Marco Paoloni, classe 1984, portiere «dalla maniacale propensione al gioco» - tra gennaio e marzo punta on line 41 mila euro - che corrompe in nome dell'organizzazione, «avvelena» i suoi compagni, gioca al calcio per perdere la partita e vincere soldi. Che gli servono per scommettere e ripianare debiti. E quando a un certo punto va male, diventa vittima del meccanismo: deve soldi alla cricca e alle banche. Al telefono con Massimo Erodiani, il tabaccaio, considerato tra i capi della banda di scommettitori, Marco il 14 gennaio appare ancora tranquillo. In ballo c'è l'imbroglio su Spal-Cremonese: «...sicura al 100%».

    Ma la partita non andrà come doveva. E a questo si aggiunge l'inchiesta. Marco si agita: «Che cazzo è successo?» gli chiede Erodiani al telefono, e il portiere «no eeeh... per la storia deeee... de... dell'avvelenamento... no stanno a chiamare tutti quanti...»; Erodiani sottovaluta: «... va boh... quindi niente di...», ma Marco insiste «...mi hanno dettooo... che ci abbiamo tutti i telefoni sotto controllo ...». Il nome del portiere, prima della Cremonese e poi del Benevento, compare in 11 dei 20 capi di imputazione: oltre che di associazione per delinquere e avvelenamento dei compagni, Paoloni è accusato di aver tentato di corrompere i difensori della Cremonese perché la sua squadra perdesse con la Spal; a febbraio, con 50 mila euro dell'organizzazione, da portiere del Benevento avrebbe dovuto corrompere 5 giocatori del Viareggio; con 100 mila avrebbe fatto in modo che la partita della squadra campana finisse 3-1 contro il Cosenza e avrebbe combinato perché anche Taranto-Benevento del 13 marzo fosse truccata. È sempre lui che dice a Erodiani di aver preso contatti con alcuni giocatori del Lecce perché subiscano almeno tre gol dall'Inter. Il gruppo degli «Zingari», però, prima di mettere i soldi vuole vedere due «attori». Erodiani lo comunica a Paoloni: «...tu ci riesci a fare un miracolo del genere?».

    No, Paoloni non riesce. La partita giocata il 20 marzo, su cui l'ex attaccante della Nazionale Beppe Signori, ora agli arresti domiciliari, scommette e perde 150 mila euro, finisce solo 1-0 per i nerazzurri. Paoloni millantava? Lo pensano gli inquirenti per un altro incontro di serie A, Genoa-Roma, perso dai giallorossi 4-3, dopo essere stati in vantaggio per 3-0. Partita nella quale De Rossi, che Paoloni citerebbe, non giocò in quanto squalificato. La Roma non commenta.

    Anche Benevento-Pisa, 21 marzo, non si concluderà con almeno 4 gol nonostante i 40 mila euro stanziati dalla banda; per Siena-Sassuolo (4-0 come previsto), Paoloni deve contattare un giocatore del Sassuolo per poi allargare la corruzione ad altri. Infine le papere, ricostruite con l'incrocio dei tabulati telefonici e lo studio delle immagini tv: durante Cremonese-Spezia del 17 ottobre il portiere perde tempo nel recuperare la palla permettendo agli avversari di segnare e il 21 febbraio consente al Monza di pareggiare 2-2.

    CORRIERE.IT
     
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    Snai: Nel 2010 persi 35 milioni. "Il 'mercato' delle partite truccate ha provocato ai bookmaker una perdita di rendimento di 4 punti percentuali. Solo la Snai, nel 2010, ha perso 35 milioni rispetto all'anno precedente". E' la denuncia di Maurizio Ughi, consigliere delegato della Snai, la società che da sola gestisce oltre il 50% del fatturato delle scommesse sportive. "Quello che è emerso finora - spiega Ughi in un'intervista a la Repubblica - è solo la punta di un iceberg. Noi abbiamo in tempo reale, secondo per secondo, l'andamento dello scommesse su ogni evento sportivo. Siamo in grado di comprendere subito flussi anomali delle puntate che ci fanno capire che gli scommettitori 'sanno'. E la perdita dell'anno scorso, la prima degli ultimi 10 anni, alla luce di quanto sta emergendo a Cremona, ci fa fare due più due. Le partite truccate sono centinaia. Facciamo le segnalazioni ai Monopoli, questi alla Federcalcio. Ma qui tutto si ferma". Sul quotidiano è riportato un esempio su tutti: l'ufficio indagine della Figc è stato attivato quest'anno per le giocate sospette sul pareggio Chievo-Sampdoria. Il rapporto degli ispettori si è però concluso con un nulla di fatto, senza alcuna segnalazione di anomalie. Fatto sta che la partita si concluse col risultato di zero a zero e con solo un paio di deboli tiri in porta.

    La soluzione al problema. "Il sistema per fermare questa deriva truffaldina ci sarebbe - continua Maurizio Ughi - ma manca la volontà". "Il segreto - spiega il consigliere delegato Snai - è proprio nel nostro sistema telematico che ci dà in real-time il flusso delle giocate. Se la Federcalcio volesse usufruire di questi dati che in gergo chiamiamo exit poll delle scommesse, potrebbe individuare in anteprima i responsi virtuali in controtendenza con le performance delle varie squadre. A quel punto la Figc avrebbe la possibilità di prevenire le truffe facendo scattare i controlli ed eventualmente le punizioni. Potrebbe prima convocare squadre, proprietari, allenatori e giocatori ammonendoli. Poi, in caso di risultati reali dubbi, potrebbe 'condannarli' a lasciare il campo per un determinato tempo. Noi chiediamo da dieci anni che questo sistema di controlli sia istituzionalizzato dalla Federcalcio. Che la Federazione si doti di questo strumento di prevenzione e controllo. Ma tutto questo non avviene. Perché?", chiede in conclusione Ughi.

    R. E.
     
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    FONTE TM NEWS


    Milano, 4 giu. (TMNews) - Il quadro accusatorio è stato confermato. A dirlo è stato il Gip di Cremona, Guido Salvini, al quale il 36enne abruzzese titolare di una serie di agenzie di scommesse Massimo Erodiani e il 55enne medico odontoiatra anconetano Marco Pirani, due delle sette persone finite in carcere il 1 giugno scorso nell'ambito dell'inchiesta sul calcio-scommesse, hanno rilasciato ampie dichiarazioni nel corso degli interrogatori di garanzia che si sono svolti oggi a Cremona. Secondo quanto risulta a TMNews sia Pirani (ascoltato per primo) che Erodiani (sentito per circa un'ora subito dopo) avrebbero fatto delle ammissioni puntualizzando le proprie posizioni e chiarendo diversi aspetti e il medico avrebbe fatto anche riferimento a quattro-cinque partite oltre alle 18 delle Serie Pro, B e A indicate nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

    Uscendo dal Tribunale Salvini non ha confermato, ma l'avvocato Giancarlo De Marco, legale di Erodiani, ha spiegato a TMNews che il giudice ha domandato al suo assistito se sapesse di questi nuovi incontri citati ieri da Pirani ottenendo però risposta negativa. Alessandro Scaloni, difensore di Pirani, non confermando e non smentendo, ha dichiarato che nel corso dell'interrogatorio di oggi "si è parlato anche di cose non riferite strettamente ai capi di imputazione", annunciando "che alle 12 di martedì prossimo il mio assistito sarà sentito dal procuratore Roberto Di Martino che coordina le indagini". Insomma oggi non sarebbero solo arrivate conferme sulla validità dei risultati dell'indagine ma sarebbero emersi anche elementi nuovi.

    Al palazzo di Giustizia della cittadina nel cuore della pianura Padana, sono giunti nel pomeriggio a bordo dei cellulari della Penitenziaria anche il 33enne centrocampista pugliese Antonio "Makelelé" Bellavista e il 27enne romano ex portiere della Cremonese (ora al Benevento) Marco Paoloni, che è stato accolto dagli insulti ("Venduto" e "Vergogna") scanditi da un gruppetto di tifosi cremonesi. Una volta davanti al giudice per le indagini preliminari, entrambi si sono però avvalsi della facoltà di non rispondere. Una scelta di cui l'avvocato De Marco sperava si avvalessero tutti gli arrestati "perché avremmo potuto puntare a dimostrare che le intercettazioni erano illegali dato che erano riferite ad un reato che per quanto ci riguarda non era ipotizzabile". "Poi - ha concluso De Marco - dato che Pirani oggi ha fatto delle ammissioni e c'è stata una chiamata in correità, abbiamo preferito rispondere al Gip".

    Sempre ieri, il Procuratore di Cremona, Roberto Di Martino che coordina le indagini svolte dalla Squadra Mobile, ha bollato come "una sciocchezza" la notizia della presenza del nome del centrocampista della Roma e della Nazionale Daniele De Rossi nell'inchiesta e poi ha aggiunto che sono all'esame altri fatti di reato che sarebbero stati commessi dagli indagati anche dopo la chiusura ufficiale dell'indagine. Di Martino ha infine annunciato che trasmetterà in tempi brevi stralci dell'inchiesta al procuratore della Federcalcio Stefano Palazzi.

    Gli interrogatori degli altri arrestati proseguiranno oggi, mentre quelli delle nove persone poste agli arresti domiciliari dovrebbero tenersi a partire da lunedì, parte dei quali probabilmente condotti "in rogatoria" dai giudici delle città dove gli indagati risiedono.
     
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    4 giugno- il giornale

    l match più sporco è Atalanta-Piacenza. É la gara di campionato di serie B dello scorso 19 marzo sul quale la procura federale della Figc aveva aperto un fascicolo su segnalazione dei Monopoli di Stato relativamente a flussi anomali di scommesse. Dopo aver verificato un'insolita concentrazione di giocate nell'ordine di centinaia di migliaia di euro sul segno 1 e poi anche sul risultato del primo tempo e su quello finale. In entrambi i casi gli scommettitori avevano puntato quasi esclusivamente sull'Atalanta vincente anche nella prima frazione di gioco, 3-0 alla fine del primo tempo, e poi anche risultato poi definitivo. I Monopoli avevano inviato in via Allegri, nella serata di venerdì 18 marzo, 24 ore prima della partita, la segnalazione di flussi anomali sulla vittoria dell'Atalanta.
    Ma per ora questa è solo la punta dell'iceberg. Quattro-cinque partite di serie A, dodici di serie B e più o meno una ventina di Lega Pro, in totale, fa sapere Agipronews, quasi una quarantina di gare che, nel corso della stagione 2010/2011 sono arrivate sui tavoli della procura federale della Figc su segnalazione dei Monopoli di Stato, attraverso un sofisticato meccanismo di controllo, il "Robocop".
    Questo meccanismo, a disposizione dell'ente regolatore del gioco, è in grado di controllare singole scommesse e giocate multiple fino a cinque gare. Le segnalazioni sono state il frutto di un'analisi accurata prima e dopo le gare, a fronte di picchi di danaro scommesso fuori dalla norma e relativo abbassamento repentino delle quote.
    Sia chiaro, precisa Agipronews, non tutte le segnalazioni sui movimenti di gioco anomali hanno trovato riscontri tangibili con gli esiti delle partite. Ma in alcuni frangenti la segnalazione ha avuto riscontro pieno, e il caso di Atalanta-Piacenza è proprio lì a dimostrarlo.
     
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    fonte tm news doni

    Cremona, 4 giu. (TMNews) - Secondo quanto si apprende da ambienti investigativi l'inchiesta della Procura di Cremona sul calcio scommesse starebbe evidenziando una situazione molto critica per la società bergamasca dell'Atalanta. Al momento non si riescono ad avere dettagli più precisi.

    L'aggravarsi di questa situazione potrebbe presumibilmente derivare almeno in parte da quanto riferito nel corso degli interrogatori di garanzia di oggi da Gianfranco Parlato e da Giorgio Buffone. Nei capi di imputazione che li riguardano, infatti, Parlato "dava disposizioni al calciatore Gervasoni perché intrattenesse rapporti con Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, con riferimento all'incontro Atalanta-Piacenza", mentre Buffone "in particolare manteneva contatti con Nicola Santoni perché contattasse Cristiano Doni ai fini della manipolazione della partita Ascoli-Atalanta".

    L'indagine su un giro di partite truccate ha portato all'arresto di 16 persone, tra cui anche l'ex bomber Beppe Signori, e all'iscrizione nel registro degli indagati di Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, e di Stefano Bettarini.

    Oggi sono proseguiti gli interrogatori di garanzia. "Il nostro assistito ha risposto a tutte le domande e ha chiarito la sua posizione in merito a come si sono svolti i fatti, aggiungendo dei particolari ma sempre ed esclusivamente su ciò che gli è stato contestato nell'ordinanza di custodia cautelare". È quanto hanno affermato gli avvocati Achille Macrelli e Antonio Baldacci lasciando il tribunale di Cremona al termine dell'interrogatorio di Gianfranco Parlato, uno dei sette arrestati per la vicenda del calcio scommesse. I legali hanno dunque lasciato intendere che il gip non abbia domandato al loro assistito chiarimenti in merito alle affermazioni fatte da Pirani ieri nel corso dell'interrogatori di garanzia in merito al coinvolgimento di altre cinque società su tre partite truccate.

    Si apprende poi che il 31enne cittadino slovacco Almir Gecic, detto 'lo zingaro', uno delle nove persone destinatari di un provvedimento di custodia cautelare degli arresti domiciliari, sarebbe al momento ancora libero in quanto residente a Chiasso, in Svizzera, e dunque tecnicamente non arrestabile dalla Polizia italiana e per il quale si è in attesa dell'apposita procedura internazionale.

    Oggi al Palazzo di Giustizia è tornata anche la moglie del portiere del Benevento, Marco Paoloni, che ieri era già stata in Tribunale in occasione dell'interrogatorio del marito che si era però avvalso della facoltà di non rispondere.

    Alp/Dmo/ Bol

    adnKRONOS
    Da quanto trapela, diventa più critica la posizione del club bergamasco. Il capitano nerazzurro Cristiano Doni è l'unico tesserato coinvolto nell'inchiesta che ha portato sinora a 16 arresti. Sul giocatore, negli interrogatori odierni davanti al gip Guido Salvini, si sarebbero soffermati Giorgio Buffone e Gianfranco Parlato, le due persone ascoltate oggi. All'attenzione degli inquirenti sono state poste in particolare due partite dell'ultimo campionato di Serie B: si farebbe riferimento a Atalanta-Piacenza e Ascoli-Atalanta.

    Il club orobico non ha preso ulteriore posizione dopo il comunicato diffuso mercoledì, quando la società si è detta ''certa che da queste indagini emergerà la propria estraneità e quella dei propri tesserati, ai quali ha sempre richiesto il massimo impegno e rispetto dei doveri di lealtà sportiva''.

    In attesa che l'indagine di Cremona muova ulteriori passi nella prossima settimana, sta per aprirsi anche il versante sportivo della vicenda. La Figc, attraverso le parole del presidente Giancarlo Abete, ha evidenziato la necessità di agire con tempestività. La procura federale coordinata da Stefano Palazzi si è messa già in contatto con il pm Roberto Di Martino per chiedere l'invio degli atti a Roma. I playoff e playout del campionato di Serie B si svolgono come previsto. I verdetti espressi dal campo nell'arco della stagione, però, potrebbero essere sensibilmente modificati dai procedimenti sportivi.



    Edited by MZoo - 5/6/2011, 15:43
     
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    LA malattia di PAOLONI....

    C’è persino spazio per un episodio di “eroismo” nella storia fatta di truffe e magheggi di Marco Paoloni, il portiere del Benevento diventato celebre più per la sua centralità nel nuovo scandalo scommesse legato al gioco del calcio che per una carriera che non gli ha regalato le soddisfazioni che si aspettava. Il tutto avviene in occasione di Benevento-Pisa del 21 marzo scorso. Paoloni e gli altri soggetti coinvolti sono reduci dalla combine mancata di Inter-Lecce (che sarebbe dovuta terminare con una larga vittoria per i nerazzurri ed invece terminò solo 1-0) e, per rimediare alla dritta fasulla data agli altri giocatori incalliti come lui, si impegna a farsi bucare in più di un’occasione nel match contro il Pisa per far recuperare a tutti i soldi persi nella giocata precedente.

    A tutti ma soprattutto a se stesso, che è sommerso dai debiti e che, all’insaputa della moglie, le ruba il bancomat o ne falsifica la firma sul libretto degli assegni. Perché, se non si fosse capito, Paoloni è disperato ed è anche preoccupato perché la sua famiglia (la moglie Michela e la figlioletta Giulia di soli 3 anni) è stata più volte minacciata. Nonostante questo, quel Benevento-Pisa termina 1-0 per i padroni di casa e Paoloni, dimenticandosi per un attimo della promessa fatta e del suo ruolo dell’organizzazione, para tutto il parabile e vanifica le puntate dei suoi sodali. Che, già durante l’intervallo, si lasciano andare a commenti del tipo: “Ma che fa, è scemo?”, oppure “Qui è un bordello, quello è da ammazzare”.
     
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    CRONISTORIA SCANDALO CALCIOSCOMMESSE

    5 giugno

    Ore 18.24 – Figc determinata all’inasprimento delle pene anche per l’omessa denuncia di illecito.

    Ore 18.19 – (Ansa) Il Siena avrebbe pagato direttamente i giocatori del Sassuolo per vincere la partita (poi finita 4-0).
    E’ quanto emerge dalle carte dell’inchiesta sul calcio scommesse della procura di Cremona, per la quale sono già finite in carcere 16 persone, tra cui Beppe Signori.
    Dopo l’Atalanta, la cui posizione si sarebbe aggravata dopo le ammissioni degli indagati nel corso ell’interrogatorio di garanzia, ora è il Siena che viene chiamato direttamente in causa da uno degli arrestati, quel Massimo Erodiani ritenuto dagli inquirenti una figura centrale dell’intera inchiesta.
    “Erodiani affermava che il Siena – scrive il Gip Guido Salvini – aveva pagato da parte sua altri giocatori del Sassuolo”. Parole contenute nella telefonata che è riportata nelle carte, del 24 marzo 2011, tra Erodiani e Marco Paoloni, in cui quest’ultimo sottolinea che se le cose stanno così è inutile andare avanti nel tentativo di trovare un accordo con i giocatori del Sassuolo e pagarli.
    Erodiani: “Comunque si vocifera che hanno preso pure i soldi dal Siena eh”
    Paoloni: “ah si?”
    Erodiani: “Sì”
    Paoloni: “addirittura…”
    Erodiani: “quindi vedi un pò quindi”.
    Paoloni: “allora se è cosi lasciamo perdere, cioè nel senso senza che pure glieli devi dare agli altri”.
    A chiamare il causa la società è anche Antonio Bellavista, l’ex capitano del Bari finito in carcere. “Erodiani chiedeva a Bellavista se avesse sentito anche i giocatori del Siena – scrive il Gip – e questi rispondeva che stava cercando di contattarli. In particolare aveva chiamato Stefano Bettarini affermando che il Siena si era mosso di persona e che al momento i giocatori del Sassuolo d’accordo erano Quadrini, il portiere e il centrale”.

    Ore 17.27 – (Corriere dello sport) – I tifosi dell’Atalanta preparano una mobilitazione per difendersi da quanto sta succedendo e per prendere ”Per i prossimi giorni a Bergamo - ha spiegato un tifoso storico, l’assessore regionale al Territorio Daniele Belotti - è in preparazione una mobilitazione dei tifosi che vogliono coinvolgere anche le istituzioni e gli ex giocatori dell’ Atalanta“. Per spiegare quanto sia tifoso l’assessore leghista, basti dire che ha scritto un libro dal titolo ‘Atalanta folle amore nostro’ e che nel suo ufficio in Regione ha in bella mostra un ritratto di Cristiano Doni, il capitano della squadra ora indagato. “È un dramma - ha detto -. Ci sono molta preoccupazione, tantissima indignazione e rabbia da parte dei tifosi verso la stampa nazionale che ha già condannato l’Atalanta. Di fronte a telefonate in cui non figura mai Doni hanno titolato tutti che la situazione è peggiorata senza dire perchè“. La squadra, neopromossa in serie A, “nonè la sola che ha da perdere - ha aggiunto Belotti - ma si sta centrando comunque tutto sull’Atalanta: il rischio è che stia diventando il capro espiatorio di tutti“.

    Ore 17.24 – (Ansa) “Fabio il bello non sono io. Dispiace leggere queste insinuazioni e tutto ciò che sta succedendo. Ci sono delle persone che tirano in ballo nomi di calciatori solo per far vedere di avere conoscenze“. Intervistato da Radio Sportiva, Fabio Galante, ex difensore dell’Inter, sottolinea di non essere coinvolto nell’inchiesta della Procura dui Cremona e di non essere lui il personaggio, chiamato appunto ‘Fabio il bello’, di cui si parla in alcune intercettazioni. “Io non ho mai scommesso in vita mia – dice ancora Galante -. Fino a due giorni fa non sapevo nemmeno cosa fosse un Under o Over. I soldi vanno sudati, bisogna guadagnarseli con il lavoro“. Comunque Galante ammette di conoscere una delle persone coinvolte nell’inchiesta, ed attualmente in carcere, l’odontoiatra di Ancona Marco Pirani. “Lo conosco, lui frequenta il mondo del calcio e tifa Inter – dice Galante -. Ma non avrei mai pensato che si occupasse di tutte queste cose. E da due anni che non lo sento“.

    Ore 17.03 – Il sindaco di Bergamo Franco Tentorio: “Aspetto di avere notizie più precise, però è una cosa grave per l’Atalanta”

    Ore 12.31 – Beppe Signori assume un investigatore per dimostrare la propria innocenza.

    Ore 12.18 – Secondo il Corriere Adriatico sarebbe stata scoperta ad Ancona una cassetta di sicurezza contenente soldi e assegni legati all’inchiesta Last Bet.

    Ore 12.17 – Summit in mattinata fra i presidenti di Coni e Figc Gianni Petrucci e Giancarlo Abete.

    Ore 12.03 – La situazione si sta facendo purtroppo molto pesante. A questo punto non si può far altro che sperare che non emergano nuovi elementi accusatori nei confronti di tesserati del Padova

    Ore 11.49 – Secondo fonti investigative sarebbe stato il ds del Ravenna Giorgio Buffone a fornire i riscontri più pesanti e i dettagli più brutti sulla situazione.

    Ore 11.46 – Non è chiaro se gli interrogati abbiano parlato di una conoscenza diretta della presunta combine di Padova-Atalanta. In quel caso a breve dovrebbe per forza di cose spuntare qualche nome importante. Gli inquirenti fanno sapere: “La situazione è chiarissima, ancor più dopo gli interrogatori di ieri”.

    Ore 11.44 – Nuovi elementi per l’accusa e qualche asso nella manica che sinora non è emerso dalle carte.

    Ore 11.15 – Percassi cerca di rassicurare l’ambiente: «Ai tifosi – afferma il numero uno nerazzurro – chiedo di stare tranquilli e di fidarsi: saremo forti. Saremo competitivi per giocare in serie A. L’obiettivo è la salvezza, allestiremo una squadra in grado di raggiungerla. Restare in serie A è vitale per una società di calcio e noi in serie A vogliamo restare a tutti i costi».

    Ore 11.14 – L’Atalanta ha annunciato dal suo sito ufficiale di aver affidato agli avvocati Jean-Louis Dupont, Luigi Chiappero dello Studio Chiusano e Gian Pietro Bianchi dello Studio Morelli “l’incarico di assistere e tutelare le proprie ragioni, i propri interessi e la propria immagine in ogni piu opportuna sede”. Intanto fra la tifoseria serpeggia la paura pochi giorni dopo la festa: la serie A potrebbe svanire in caso di pesante penalizzazione.

    Ore 11.12 – Brutte notizie dagli interrogatori. Secondo quanto afferma l’edizione cartacea della Gazzetta dello Sport gli arrestati confermerebbero l’accordo fra società di Padova e Atalanta per la combine della partita poi terminata 1-1.

    4 giugno

    Ore 23.01 – (Ansa) Nello studio di Bologna in cui si tenevano le riunioni per pianificare le partite di interesse del gruppo degli scommettitori ”Bolognesi”, a cui e’ accusato di appartenere l’ex azzurro Beppe Signori, gli investigatori della Squadra Mobile hanno trovato circa 450 mila euro in assegni e altri titoli che comproverebbero lo scambio di denaro tra i partecipanti al gruppo. Signori, che si trova ai domiciliari, potrebbe essere sentito mercoledi’ dal gip Guido Salvini

    Ore 20.35 – All’inizio della settimana prossima la Procura federale riceverà tutte le carte dalla Procura di Cremona. I tempi dell’indagine saranno strettissimi, le sentenze di primo grado sono previste entro i primi di luglio e non si andrà oltre agosto, quando è prevista la compilazione dei calendari.

    Ore 19.51 – Nei guai anche il portiere del Portogruaro Claudio Furlan. Tutti i particolari a questo link

    Ore 19.12 – Claudio Del Frate per corriere.it: “Si aggrava notevolmente la posizione dell’Atalanta e in particolare quella di Cristiano Doni. E’ stato sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio in particolare per due partite: Ascoli – Atalanta e Atalanta-Piacenza. I due accusati Buffone e Parlato, pur ritagliando per se stessi un ruolo marginale, hanno confermato l’abboccamento con Doni ma hanno anche detto (Buffone ndr) che non andò a buon fine. Ma questo è irrilevante soprattutto per la giustizia sportiva, visto che rappresenta un ulteriore elemento di prova contro Doni e l’Atalanta”

    Ore 18.51 - I giocatori dell’Ascoli Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese saranno interrogati dal gip di Cremona lunedì alle 15.30. I due, che sono agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sul Calcioscommesse, saranno accompagnati dalla polizia penitenziaria.

    Ore 18.26 - Per evitare “il rischio di sentirsi a disagio” alla luce dello scandalo del calcioscommesse, è stata posticipata la serata di premiazione dei “Serie bwin Awards”, l’evento celebrativo del campionato di serie B, in programma mercoledì sera a Milano. Lo ha deciso “con amarezza” il presidente della Lega cadetta Andrea Abodi.

    Ore 17.57 - Arrivano anche le prime ammissioni: nella sua deposizione, il direttore sportivo del Ravenna Giorgio Buffone, ha detto: “E’ vero, scommettevo, ma voglio che sia chiaro che lo facevo solo per aiutare la situazione economica difficile della mia società. Coi soldi delle scommesse vinte pagavo i debiti. Ho fatto tutto per amore del Ravenna”.I suoi legali presenteranno istanza di scarcerazione al gip la prossima settimana (Repubblica.it).

    Ore 17.50 – In ambienti investigativi si apprende che anche Chievo-Sampdoria sarebbe sotto inchiesta.

    Ore 17.46 – Daniele Quadrini, attraverso una nota stampa del suo legale, fa sapere di essere totalmente estraneo alle vicende al centro dell’indagine: “Non ho mai parlato con Paoloni – scrive – in merito a notizie di vittorie o sconfitte di calcio in genere. Il 26 marzo con Massimo Erodiano non ho mai parato per telefono o con altri sistemi (mail, Skype) né sapevo chi fosse, così come per Bellavista e il gruppo degli Zingari”. L’ex trequartista di Padova e Treviso riferisce di avere avuto buoni rapporti con Paoloni col quale aveva giocato anni fa nel Teramo.

    Ore 17.45 – Zdenek Zeman: “Mi dispiace davvero tanto per Signori”.

    Ore 17.44 - Il Siena si è affidato all’avvocato Paolo Rodella, che rassicura i tifosi: “Siamo assolutamente tranquilli – ha detto l’avvocato in un’intervista rilasciata al Corriere di Siena – perchè nelle 611 pagine che compongono il provvedimento non ci sono elementi che possono portare a procedimenti nei confronti del Siena. Nessun tesserato è coinvolto e non emerge alcuna responsabilità. Il Siena può stare tranquillo, chi parla di promozione a rischio commette un clamoroso errore. Restiamo assolutamente vigili, pronti a tutelare il Siena in qualsiasi sede anche se ora, finalmente, la pressione mediatica si sta affievolendo”.

    Ore 17.41 - Dagli interrogatori resi oggi a Cremona dagli arrestati emergerebbe una “situazione molto critica per l’Atalanta”: lo ha appreso l’Ansa in ambienti investigativi.

    Ore 16.36 - Gianfranco Parlato, uno degli arrestati nell’ambito dell’operazione degli agenti della Squadra Mobile di Cremona sulle partite truccate, ha chiarito la sua posizione. Ha risposto “solo sugli elementi che gli vengono contestati nell’ordinanza di custodia cautelare” in carcere, “spiegando come sono andate le cose dal suo punto di vista“. I suoi avvocati presenteranno istanza di scarcerazione, o perlomeno per una attenuazione della misura cautelare la prossima settimana

    Ore 16.06 - Sono in corso, davanti al gip Guido Salvini, gli interrogatori degli ultimi tre arrestati in carcere nell’ambito dell’inchiesta sulle partite di calcio truccate. Il primo a essere interrogato è Gianfranco Parlato, accusato di aver fornito “indicazioni utili sulle illecite pianificazioni degli eventi per consentire di poter indirizzare senza rischio le scommesse sportive” agli altri indagati.

    Ore 15.38 – L’ex presidente della Figc Franco Carraro: “Sta succedendo una cosa brutta in questi giorni, anche se spero non sia così grande e non si diffonda ulteriormente. I giornali ogni giorno dedicano grande spazio a questo tipo di situazioni quando accadono perché il calcio tocca le emozioni della gente”.

    Ore 15.36 – L’ex presidente di Lega Antonio Matarrese: “È una cosa serie, ma non ci scomponiamo, siamo toccati ma non ci strappiamo i capelli. Purtroppo fa parte della storia del nostro paese e del nostro sport”.

    Ore 15.14 – Diego Bonavina spende una battuta su Campana: “Non ha mai rischiato di essere intercettato telefonicamente, solo perché non ha il cellulare….”.

    Ore 15.12 – Il neo presidente dell’Aic Damiano Tommasi a un convegno organizzato a Bassano per celebrare il presidente uscente Sergio Campana: “Quello che sta succedendo per ora mi trova in attesa. Spesso ci troviamo a fronteggiare giudizi quantomeno affrettati, aspettiamo e vediamo quello che succede”.

    Ore 14.59 Mario Macalli: “Lo dico specialmente ai giovani calciatori che stanno partecipando alla Final Four Berretti. Tante società non sono riconducibili a quello che sta accadendo di poco etico in questi giorni. La maggior parte sono come il Bassano di Renzo Rosso. Non sono un moderato, l’importante è che quando ci si confronta lo si faccia da persone oneste. Prendo atto che si sono commessi degli errori, ma noi abbiamo sempre fatto l’impossibile per evitarli.

    3 giugno

    Ore 20.44 - Secondo quanto emerso dall’ interrogatorio di Marco Pirani, il medico odontoiatra arrestato, interrogato oggi dal gip di Cremona Guido Salvini, sarebbero tre le partite sotto esame dei pm di Cremona e sarebbero coinvolte cinque squadre. A quanto si è appreso Pirani e l’altro indagato Massimo Erodiani avrebbero parlato, in particolare, del ruolo di Cristiano Doni e Beppe Signori, dando “indicazioni significative”.

    Ore 18.56 – Giunge notizia che il difensore del Piacenza Gervasoni sarebbe stato malmenato dopo la notizia dell’inchiesta e del suo coinvolgimento.

    Ore 18.55 - L’amministratore delegato del Piacenza Maurizio Riccardi e il legale del club, avvocato Claudio Borgoni, hanno presentato il contenuto di una istanza diretta alla Federcalcio. Dopo il presunto coinvolgimento del difensore Carlo Gervasoni e di altri biancorossi nell’ipotizzata ‘combinè di Atalanta- Piacenza del 19 marzo scorso (3-0 per i bergamaschi), il club chiede il rinvio dei playout: “Non siamo nemmeno in grado di sapere qual è la formazione migliore da mandare in campo, così come previsto dalle norme”. Proprio la Federazione dovrebbe operare per far fronte a una condizione oggettiva. “Il problema - dice l’avvocato Borgoni - riguarda più squadre e gli stessi spettatori, nel senso che determinate responsabilità andrebbero accertate prima della disputa degli spareggi. Il campionato è stato regolare? Alcuni giocatori domani in campo potrebbero poi essere deferiti alla Commissione Disciplinare e non sarebbe escluso un aggravamento delle conseguenze di eventuali reati“. “Nella vicenda – continua Riccardi - noi siamo sicuramente parte lesa, visto che quella partita l’abbiamo persa. Alla Federazione chiediamo anche l’autorizzazione ad adire le vie legali: siamo disposti a percorrere ogni strada per tutelare la società e i tifosi“.

    Ore 18.40 - Il Codacons chiede ufficialmente alla Procura di Cremona di inibire tutte le scommesse sportive. “Alla luce di quanto sta emergendo, in merito al recente scandalo che ha travolto (ancora una volta) il mondo del calcio, e con le indagini, ancora in corso, il Codacons – si legge in un comunicato – chiede alla Procura di Cremona di inibire cautelarmente ogni tipo di scommessa sportiva”.

    Ore 18.01 – Durissimo commento del procuratore capo di Cremona Roberto Di Martino, che smentisce il coinvolgimento di Daniele De Rossi nell’inchiesta sul calcioscommesse: “E’ una ‘palla’ inventata da qualcuno. La polizia giudiziaria mi assicura che in nessuna delle 50.000 intercettazioni effettuate dalla polizia giudiziaria viene citato il nome di De Rossi”.

    Ore 17.57 – Paoloni insultato pesantemente da alcuni tifosi all’uscita del tribunale: “Venduto, sei un coniglio di m…”

    Ore 17.28 - Non tutte le segnalazioni hanno trovato riscontri tangibili con gli esiti delle partite. Ma in alcuni frangenti la segnalazione ha avuto riscontro pieno, come nel caso di Atalanta-Piacenza, finita nell’inchiesta. In quell’occasione si era verificata un’insolita concentrazione di giocate sul segno 1 e sulle tipologie “Primo tempo/finale” (l’esito delle due frazioni di gioco) e “Primo tempo 1X2″ (il segno con il quale si sono chiusi i primi 45′). I Monopoli avevano inviato in via Allegri – nella serata di venerdì 18 marzo, 24 ore prima della partita – la segnalazione su flussi anomali sulla vittoria dell’Atalanta.

    Ore 17.21 - Il medico Marco Pirani, nel suo interrogatorio, avrebbe fatto riferimento ad altre quattro o cinque partite, anche di serie A, oltre alle 18 contestate nell’ordinanza di custodia cautelare. Partite che non risalirebbero solo al campionato scorso. Pirani si sarebbe anche smarcato dagli altri coinvolti nella vicenda, minimizzando il suo ruolo.

    Ore 17.13 – L’Ascoli si è formalmente costituito come parte lesa nel procedimento in corso riguardante lo scandalo scommesse.

    Ore 17.11 – L’avvocato Alessandro Scaloni spiega che Marco Pirani avrebbe fornito “spiegazioni convincenti” riguardanti tutti i capi di imputazione che l’hanno portato in carcere durante l’interrogatorio. Il medico anconetano arrestato nell’ambito dell’inchiesta sulle scommesse truccate della Procura di Cremona si dice tranquillo. Pirani sarà sentito martedì prossimo ma questa volta dal procuratore capo Roberto Di Martino. Si tratterà, evidentemente, di un interrogatorio più investigativo rispetto a quello di oggi che si limitava alle accuse contenute nell’ordinanza di custodia cautelare.

    Ore 16.53 – Anche Giancarlo De Marco, il legale di Marco Erodiani, un altro degli arrestati, conferma che l’uomo parlerà e risponderà alle domande dei magistrati, essendo state ammesse come prova le intercettazioni che lo coinvolgono

    Ore 16.14 – Pubblicate le due intercettazioni del fascicolo d’indagine che riguardano il Padova qui e qui

    Ore 15.52 – Il legale di Marco Paoloni, Emanuela Di Paolo, afferma che l’ex portiere della Cremonese poi al Benevento potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere: “E’ molto scosso” – l’unico commento dell’avvocato all’ingresso del tribunale di Cremona.

    Ore 15.29 – (Ansa) Sono addirittura 37 le partite finite nel mirino della Procura federale della Figc. Quattro di serie A, dodici di serie B e più o meno una ventina di Lega Pro. In totale, fa sapere Agipronews, quasi una quarantina di gare che, nel corso della stagione 2010/2011 sono arrivate sui tavoli della procura federale della Figc su segnalazione dei Monopoli di Stato, attraverso il sofisticato meccanismo di controllo – il “Robocop” a disposizione dell’ente regolatore del gioco, in grado di controllare singole scommesse e giocate multiple fino a cinque gare – che monitora i flussi di qualsiasi tipologia di scommessa inserita nei palinsesti di gioco sul calcio. Le segnalazioni sono state il frutto di un’analisi accurata, sia nella fase “ante”, sia in quella “post” (prima e dopo le gare), a fronte di picchi di danaro scommesso fuori della norma e relativo abbassamento repentino delle quote. Sia chiaro: non tutte le segnalazioni sui movimenti di gioco relativi ai vari “segni” di giocata _ dall’1X2, all’Under/Over, al risultato esatto ecc. _ hanno trovato riscontri tangibili con gli esiti delle partite. Ma in alcuni frangenti la segnalazione ha avuto riscontro pieno, come nel caso di Atalanta-Piacenza, finita nel faldone dell’inchiesta su “Scommessopoli”. Il match dello scorso 19 marzo sul quale la procura federale della Figc aveva aperto un fascicolo su segnalazione dei Monopoli di Stato su flussi anomali di scommesse: dopo aver verificato un’insolita concentrazione di giocate (nell’ordine di centinaia di migliaia di euro) sul segno «1» e sulle tipologie “Primo tempo/finale”(l’esito delle due frazioni di gioco) e «Primo tempo 1X2» (il segno con il quale si sono chiusi i primi 45’). In entrambi i casi, gli scommettitori avevano puntato quasi esclusivamente sull’Atalanta vincente anche nella prima frazione di gioco (3-0 alla fine del primo tempo, risultato poi definitivo). I Monopoli avevano inviato in via Allegri – nella serata di venerdì 18 marzo, 24 ore prima della partita – la segnalazione su flussi anomali sulla vittoria dell’Atalanta.

    Ore 15.28 - Gli indagati nell’inchiesta della Procura di Cremona sulle partite truccate avrebbero commesso altri reati anche dopo la cessazione delle intercettazioni telefoniche che sono contenute nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di 16 di loro e all’iscrizione sul registro degli indagati di altri 29. È stato spiegato brevemente dal procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, il quale non ha voluto dire di quali reati si tratti anche se non dovrebbero essere illeciti di natura sportiva bensì episodi che si collocano nel rapporto tra gli indagati. Nel frattempo stanno proseguendo gli interrogatori di due degli arrestati, Massimo Erodiani, titolare di una serie di agenzie di scommesse, e Marco Pirani, medico odontoiatra con Erodiani ritenuto tra i promotori dell’organizzazione. Di Martino ha anche spiegato che, in tempi brevi, trasmetterà gli atti, o parte degli atti dell’inchiesta, al procuratore della Federcalcio Stefano Palazzi.

    Ore 15.27 - Marco Pirani, il medico odontoiatra anconetano sentito oggi dal gip Guido Salvini nell’ambito dell’inchiesta sulle partite truccate “sta parlando notevolmente”. A dirlo è stato il suo legale, Alessandro Scaloni, durante una pausa dell’interrogatorio che è stato brevemente sospeso e riprenderà tra una quarantina di minuti. “Stiamo affrontando tutti i punti dei capi di imputazione”, ha detto il legale. Nel frattempo, è ancora incerto se Massimo Erodiani, a capo di una serie di agenzie di scommesse e ritenuto il principale protagonista dell’inchiesta decida se rispondere o meno alle domande del gip. Nel pomeriggio dovrebbero inoltre tenersi l’interrogatorio dell’ex calciatore Antonio Bellavista e di un altro protagonista dell’inchiesta, Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese poi al Benevento.

    Ore 15.19 – Al via gli interrogatori per lo scandalo scommesse

    2 giugno

    Ore 10.44 – Fondamentale andare almeno in finale play off. Se l’Atalanta dovesse essere penalizzata, ad andare in serie A sarebbero automaticamente le due finaliste.

    1 giugno

    Ore 20.33 - Secondo il gip di Cremona, Guido Salvini, dalle intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte partite di calcio truccate “emerge l’esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite. Il 24 marzo , uno degli indagati – scrive il gip – afferma al telefono che i prezzi “sono alti” e che “la B in giro la pagano 120 la C la pagano 60″. “Che si tratti di un riferimento alla corruzione appare pacifico – annota il giudice – in quanto subito dopo l’indagato afferma agli Zingari (uno dei gruppi di scommettitori ndr.) facciamo pagare il Sassuolo”, ed è “evidente che gli Zingari”, secondo il gip, ” intendevano andare nell’albergo ove era ospitato il calciatore del Sassuolo Quadrini Daniele con i suoi compagni, per pagare il prezzo della loro corruzione”. ”Sia la frequenza delle manipolazioni, sia l’attitudine del gruppo ad occuparsi di tutte le serie di calcio, è indice di una spiccata capacità a delinquere del sodalizio. – scrive il gip – L’abitudine alla ‘combine’ e il poter disporre di giocatori fissi sui quali contare, lo evidenzia la stessa terminologia ricorrente tra i compartecipi : quando parlano del numero dei giocatori corrotti, che influiranno sul risultato della partita, gli stessi vengono definiti ‘nostrì, quasi come fossero un supporto stabile, un bene dell’organizzazione”.

    Ore 20.24 – Il Piacenza chiede di rinviare playoff e playout: ” In una situazione simile – spiega l’ad Maurizio Riccardi – sarebbe opportuno evitare di giocarli fino a quando non verrà fatta chiarezza”.

    Ore 20.23 - Il Siena “segue con grande attenzione l’evolversi dell’inchiesta della Procura di Cremona, nei cui confronti esprime la massima fiducia, e osserva in primo luogo e come premessa fondamentale che dagli atti nessuno dei propri tesserati figura tra gli indagati”. E’ quanto si legge in una nota pubblicata sul sito del club toscano in merito all’inchiesta di Cremona. Tra le partite sotto la lente d’ingrandimento c’è anche un Siena-Sassuolo 4-0. “La società è certa che il lavoro della magistratura consentirà di escludere, con la massima chiarezza, ogni coinvolgimento del Siena – si legge ancora nella nota – Sarebbe quindi opportuno usare la massima cautela nella valutazione di una vicenda che rischia di gettare inutilmente fango su una società che ha conquistato sul campo, solo con le proprie forze, il diritto a disputare il prossimo campionato di Serie A. A tale riguardo il Siena valuterà nei prossimi giorni l’ipotesi di tutelare la propria immagine anche nelle opportune sedi giudiziarie”.

    Ore 20.21 - ”L’Atalanta apprezza le parole di grande pacatezza e responsabilità del presidente federale Giancarlo Abete e ripone la massima fiducia nelle indagini della Procura ordinaria e di quella sportiva”. In un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito internet, il club nerazzurro prende posizione sull’inchiesta della procura di Cremona sul calcio-scommesse. “La società – conclude l’Atalanta – è altresì certa che da queste indagini emergerà la propria estraneità e quella dei propri tesserati, ai quali ha sempre richiesto il massimo impegno e rispetto dei doveri di lealtà sportiva”.

    Ore 19.53 – Dopo una giornata infernale ed essere riusciti ad apprendere di ampi stralci del fascicolo d’inchiesta possiamo rassicurare i tifosi biancoscudati. Nessun indagato del Padova e rischi praticamente nulli di penalizzazioni o di coinvolgimenti di altro tipo. Ben più grave la posizione di Atalanta e Siena.

    Ore 19.27 -”Ho appreso dalla stampa che sarei indagato in un procedimento penale davanti la Procura della Repubblica di Cremona insieme a molte altre persone. Non c’entro nulla con qualsiasi azione volta a truccare i risultati delle partite e non so nulla di cosa facessero le altre persone coinvolte nell’indagine”. Lo ha detto all’ANSA l’ex calciatore Stefano Bettarini. ”Ho gia’ conferito mandato ai miei legali (Gaspare Dalia e Ernesto De Toni, ndr) per tutelare la mia reputazione”, ha aggiunto Bettarini.

    Ore 19.11 – Ulteriori conferme. Non ci sono indagati fra i tesserati del Calcio Padova. Davvero una buona notizia, speriamo non emergano elementi nuovi di cui al momento non siamo a conoscenza, ma a questo punto tendiamo a escluderlo.

    Ore 18.59 - ”A seguito delle ulteriori notizie diffuse dai media riguardanti anche la posizione del calciatore Alex Pederzoli, l’Ascoli Calcio conferma la volontà di assumere ogni iniziativa a propria tutela, compresa la costituzione di parte civile, all’esito di precise informazioni da parte dell’autorità giudiziaria competente”. E’ quanto afferma la società, in una nota diffusa in serata a proposito dell’inchiesta sul calcioscommesse.

    Ore 18.25 – Il caos è totale: poniamo il caso che Atalanta e Siena vengano penalizzate in classifica fino ad annullare la promozione in serie B. A quel punto logica vorrebbe che fossero promosse Novara e Varese, con ripescaggio di Torino e Livorno ai playoff. Ma allora a che servirebbe giocare questi playoff? Buio totale su questo fronte, aspettiamo notizie.

    Ore 18.24 - “E’ ovvio che l’inchiesta della Procura di Cremona metta sub iudice le classifiche – ha affermato l’avvocato Mattia Grassani in esclusiva a ‘Calciomercato.it’ -. Le squadre coinvolte (Atalanta e Siena, ndr) possono rischiare tantissimo”. Quali possono essere dunque le conseguenze? “E’ prematuro parlarne. La Procura dovrà valutare e per ora è impossibile giudicare. Certo, se tutto questo venisse confermato, i club che hanno ottenuto dei benefici da queste attività illecite verrebbero puniti. L’illecito è stato consumato, quindi, si va dalla penalizzazione alla retrocessione. Ripeto comunque che al momento è ancora prematuro parlarne”.

    Ore 18.19 – Con il passare delle ore sembra sempre più probabile che il Padova possa evitare qualsiasi coinvolgimento diretto per quanto emerso sulla partita Padova-Atalanta citata dall’inchiesta.

    Ore 18.11 – Il vicepresidente della Figc Demetrio Albertini: ”Non avevamo certo bisogno di tutto ciò in questo momento. Siamo ancora nella prima fase dell’investigazione quindi aspettiamo a dare giudizi definitivi. E’ necessario andare fino in fondo”. L’ex centrocampista del Padova prende le distanze da questo scandalo:”Tutto questo non può essere il mio calcio, il nostro calcio, non bisogna accusare tutto il sistema ma solo i singoli coinvolti. Il mondo del calcio non merita questo”.

    Ore 17.59 - «Relativamente alla partita con ilRavenna siamo totalmente estranei a qualsiasi eventuale attoillecito dovesse essere accertato, avendo legittimamente e confatica vinto sul campo soltanto grazie al nostro impegno eportando a casa il risultato nelle battute finali. Rilevoaltresì a scanso di equivoci che da oltre due anni il sig.Bellavista non ha nulla a che vedere con il nostro club nè comegiocatore nè ad alcun altro titolo e ruolo». Cosìl’amministratore delegato del Verona Hellas Benito Siciliano inmerito all’inchiesta sulle scommesse che ha portato all’arrestodi 16 persone tra le quali il centrocampista Antonio Bellavista,dal gennaio 2008 al giugno 2009 nell’Hellas. Oltre a quella conil Verona (vinta dai gialloblù 4-2) sono altre tre le partitesotto inchiesta che riguardano il Ravenna. (ANSA).

    Ore 17.29 – In caso di responsabilità diretta (coinvolgimento di un dirigente della società), “il fatto è punito, a seconda della sua gravità, con le sanzioni della retrocessione all’ultimo posto in classifica del campionato di competenza o di qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria, con l’esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria, con assegnazione da parte del Consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore, la non assegnazione o revoca dell’assegnazione del titolo di campione d’Italia o di vincente del campionato, del girone di competenza o di competizione ufficiale, salva l’applicazione di una maggiore sanzione in caso di insufficiente afflittività”.

    Ore 17.19 - Giorgio Perinetti, d.s. del Siena, risponde così alle accuse di un coinvolgimento del suo club: “Anche per i fatti di Calciopoli ci fu un frequente accostamento del Siena, poi però è stato dimostrato che non eravamo colpevoli di nulla. Cerchiamo di rimanere calmi – ha detto ai microfoni di Antennaradioesse – siamo una società che fa le cose per bene, mi sembra difficile che possiamo essere coinvolti in una cosa del genere”. Nell’ordinanza si parla di sospetti relativi al regolare svolgimento di Siena-Sassuolo del 27 marzo scorso: “Abbiamo vinto quella partita per 4-0 contro una squadra rimaneggiata da infortuni e squalifiche. Se, come si evince dalle prime notizie, tesserati del Sassuolo sulla loro pelle hanno fatto qualcosa che non dovevano fare sono problemi loro e del Sassuolo. Non vedo cosa c’entri il Siena. Se poi dovessero venire fuori cose diverse si può pensare a come affrontarle. Ma sono certo che si evincerà che da parte nostra tutto si è svolto sempre nella maniera più regolare possibile. Al momento mi sembra che si debbano preoccupare altri, non il Siena”.

    Ore 17.10 – Con ogni probabilità il Padova non farà un comunicato ufficiale non essendo accusato di alcunché per il momento

    Ore 17.06 – Una cosa ve la possiamo dire con certezza: se le carte sono soltanto queste e se fra i 23 indagati non comunicati non ci saranno dirigenti o giocatori del Padova, il Padova ben difficilmente rischia di essere coinvolto, deferito o penalizzato per la vicenda. Ben più pesante la posizione di Atalanta e Siena. Il quadro delle squadre promosse in serie A potrebbe radicalmente cambiare.

    Ore 16.58 – Fra gli arrestati, anche l’ex centrocampista di Venezia e Fiorentina, residente a Valdobbiadene, Mauro Bressan

    Ore 16.55 – L’Atalanta, secondo quanto si apprende, è molto preoccupata per quanto emerso dall’ordinanza e starebbe decidendo in questi minuti la strategia difensiva da attuare.

    Ore 16.52 – Una notizia allucinante a questo link. Una lettera aperta di un ex arbitro che non si firma (e questo francamente toglie credibilità alla cosa) che è stata inviata a tutte le redazioni dei giornali. Non la riportiamo per intero anche perché non possiamo valutarne l’attendibilità, chi avesse interesse a leggerla può collegarsi al sito che vi abbiamo indicato.

    Ore 16.45 - Il calcio italiano vive oggi “una delle brutte pagine che ogni tanto gli tocca girare. Speriamo di farlo in fretta, e di ripartire con una marcia in più“. Lo ha detto, dal ritiro azzurro di Coverciano, Damiano Tommasi, neopresidente dell’Assocalciatori. “Siamo in attesa di capire meglio la situazione - ha aggiunto il numero uno del sindacato dei giocatori - le notizie che finora arrivano dalla Procura parlano da sole, quando interviene la magistratura è sempre bene pesare le parole ed essere rispettosi“. “Sono i calciatori ad andare in prima pagina, ma credo che emerga che c’è qualcosa di di più grande. A loro dico di stare attenti, perchè quando si entra in certi giri è questione più grande di loro, e non si governa più“, ha aggiunto il presidente dell’Aic. Infine una riflessione sulla notizia di calmanti somministrati ai giocatori della Cremonese per far calare le prestazioni. “Non è la prima volta che lo sento – ha detto Tommasi - negli anni 70′-80′ si parlava di qualcosa del genere. Certo è inusitato e curioso. Il fatto poi che sia questa la situazione ad aver dato il la alle indagini, a quanto pare, è ancora più sorprendente“.

    Ore 16.44 – Secondo l’accusa alcuni giocatori della Cremonese sarebbero stati drogati prima della partita con la Paganese. Gervasoni avrebbe addirittura avuto un incidente in macchina per l’incapacità di controllare il veicolo. Una situazione che, se confermata, sarebbe a dir poco vergognosa

    Ore 16,41 - L’Atalanta non ha ancora commentato l.a vicenda legata al presunto caso di calcio scommesse che vede il capitano Cristiano Doni tra gli indagati. Un comunicato stampa con la presa di posizione ufficiale della società è comunque atteso per le prossime ore.

    Ore 16.39 – Caos totale su tutto il fronte, si mescolano le notizie e le indiscrezioni più disparate dalle fonti più impensabili. Riporteremo solo ciò di cui siamo certi.

    Ore 16.34 – Carlo Sabatini a Tuttomercatoweb: “”Bisogna aspettare di sapere prima con certezza cosa sta accadendo per poi parlare. Certo che queste notizie ti lasciano senza parole, sono vere e proprie docce gelate che fanno male al calcio. Soprattutto il discorso riguardante gli ansiolitici, lascia grande perplessità e tristezza. Non so cosa potrà succedere ora, ho fiducia nella giustizia sportiva. Posso solo dire che magari non sono le società a essere responsabili, ma esiste comunque una responsabilità oggettiva”.

    Ore 16.30 – Coinvolto l’ex centrocampista del Padova Daniele Quadrini, ora in forza al Sassuolo. Secondo la ricostruzione della Procura, la partita tra Siena e Sassuolo del 27 marzo, finita 4-0. Quadrini, contattato da Paoloni, uno degli arrestati, avrebbe accettato di ‘lavorare’ per la sconfitta del suo Sassuolo dietro un compenso di 45.000 euro, dicendo di aver coinvolto nella truffa anche i compagni di squadra Pomini, portiere, e Bianco, centrale difensivo. La pianificazione sarebbe iniziata tre giorni prima quando Paoloni annuncia a Erodiani di aver chiuso l’accordo con Quadrini, al quale viene successivamente chiesto di poter garantire, oltre l’1 del Siena, prima l’over (ovvero un numero di gol superiore a 2,5), poi un doppio 1 su primo e secondo tempo. Ne nasce un susseguirsi febbrile di telefonate, una trattativa complessa di rilanci e nuove richieste, fino alla chiusura finale a 45.000 euro per il giocatore e la sicurezza che, in caso di fallimento, i soldi li avrebbe messi lui. La partita, però, va come pattuito con il Siena avanti 2-0 già all’intervallo: “Tranne il portiere che mi stava a fare incazzare, gli altri due veramente la sanno fare”. “Un professionista, li hai visti i calci d’angolo? Non ne tira uno dentro”, commentano Massimo Erodiani e Marco Pirani

    Ore 16.08 – Gianluca Sottovia intervenuto a Repubblica Sport: ”Dormiamo sonni tranquilli su questa vicenda che non riguarda il calcio Padova. Non abbiamo nulla da temere. So sulla vicenda quanto sanno i giornalisti, apprendendo le notizie dalle agenzie di stampa. Non è stato formalizzato nulla al calcio Padova nè ci aspettiamo nulla di ciò dato che la condotta della nostra società è sempre stata trasparente”.

    Ore 15.40 – A questo link tutta la parte del riguarda il Padova.

    Ore 15.36 – (Ansa) Diverse le partite del campionato in corso nel mirino della procura di Cremona che ha condotto l’inchiesta sul calcio scommesse. Secondo quanto è emerso dalla conferenza stampa tenuta in questura ad Ascoli Piceno, si tratterebbe, oltre che di Ascoli-Atalanta (finita 1-1), Livorno-Ascoli (1-1), anche di Inter-Lecce, Atalanta-Piacenza. Padova-Atalanta e Siena-Sassuolo

    Ore 15.35 – Castori a Tuttomercatoweb: “Sono veramente sorpreso”. È il commento a caldo dell’allenatore dell’Ascoli, Fabrizio Castori, a TuttoMercatoWeb in merito alla vicenda scommesse che vedrebbe coinvolta, tra le altre, anche la squadra marchigiana. In particolare vengono contestate le partite che la formazione bianconera ha giocato contro Atalanta e Livorno, finite entrambe 1-1. “Non ne so assolutamente niente di queste cose, anche perché le due partite sono state davvero combattute. Contro l’Atalanta fu una partita bellissima, che tra l’altro meritavamo di vincere. Mentre contro il Livorno pareggiammo all’ultimo. Sono assolutamente sorpreso è assurdo”, conclude il tecnico dell’Ascoli.

    Ore 15.34 – La procura federale della Figc aprirà un’inchiesta sull’ultimo scandalo del calcioscommesse. Il procuratore federale Palazzi ha già attivato un fascicolo preliminare e richiederà gli atti alla magistratura ordinaria che sta indagando sulla vicenda.

    Ore 15.33 – Resta da comprendere chi siano gli altri 23 indagati di cui non si fanno nomi e cognomi nell’ordinanza.

    Ore 15.32 – Spunta pure il nome del capitano del Chievo Sergio Pellissier, nel mirino c’è anche la partita Verona-Ravenna.

    Ore 15.31 – Incredibile quanto sta accadendo. Se Atalanta e Siena dovessero essere penalizzate o, peggio, retrocesse, per il Padova (se dovesse risultare estraneo alla vicenda) potrebbero spalancarsi le porte della serie A diretta o comunque una situazione di avanzamento in classifica. Il caos è totale.

    Ore 15.30 – Nelle sedici pagine dell’ordinanza c’è pure il nome dell’ex centrocampista del Padova Alex Pederzoli

    Ore 15.29 – Il gip Guido Salvini, nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti di 16 persone, spiega che l’attività dell’organizzazione “rischia di avere già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l’Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte” nella vicenda.

    Ore 15.22 – “E’ tutta una comica. Andatevi a rivedere le partite in questione e ve ne accorgerete da soli”. Stefano Colantuono, intervistato telefonicamente da Tuttomercatoweb, liquida così l’inchiesta sulle scommesse nel calcio che chiama in causa alcune partite dell’Atalanta e che vede tra gli indagati Cristiano Doni. “Le telefonate in questione non dicono nulla e lo dimostrano i risultati delle partite – spiega l’allenatore che ha condotto i nerazzurri alla vittoria della serie B – Mettere in discussione il campionato nostro e del Siena è assolutamente una comica, non ci sono altre parole. La nostra promozione, così come quella del Siena, è meritata e legittima, e non può essere messa in discussione da queste voci senza fondamento. Invito tutti a rivedere quelle partite per rendersene conto”. Colantuono difende in modo deciso Cristiano Doni: “Ancora più assurdo è il coinvolgimento di Doni nella vicenda. Cristiano non farebbe mai il male dell’Atalanta. Ripeto: è tutta una comica, una comica e basta”.

    Ore 15.14 – Stiamo lavorando per estrapolare la parte del’ordinanza del Gip che riguarda il Padova.

    Ore 15.00 – Secondo l’ordinanza del Gip, sarebbero 23 i milioni di euro puntati sul segno x di Padova-Atalanta

    Ore 14.52 – Ci viene confermato che non ci sono indagati del Calcio Padova.

    Ore 14.28 – Enrico e Carlo ci segnalano sul sito web de Il Fatto Quotidiano la possibilità di leggere l’intera ordinanza del Gip sull’inchiesta calcioscommesse

    Ore 12.55 – Nuove indiscrezioni sul fronte calcioscommesse, come riporta l’Ansa: “C’è anche il capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni, tra gli indagati nell’indagine sul calcio scommesse che ha portato all’arresto di Beppe Signori e di altre 15 persone. Il gip Guido Salvini, che si occupa dell’inchiesta, spiega che “la frequenza delle manipolazioni è impressionante” e si giunge “a situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a 5 partite di calcio da manipolare”. Intanto la Lega Pro si costituisce parte civile alla luce delle notizie sulle presunte irregolarità”.

    Ore 11.54 – Pubblicata un’intervista a Rino Foschi sulla notizia data da La Gazzetta dello sport di stamattina

    Ore 11.37 – Ci mancava soltanto il caos scommesse, con Padova-Atalanta nel mirino. Altra situazione assurda a poche ore dalla partita. Vi rimandiamo a questo articolo.

    Ore 11.28 – Caos scommesse e calcio trucctao. Tante le gare sotto inchiesta che interessano la Lega Pro, però ci sono partite di serie B e una di serie A. Le gare di serie B riguardano Atalanta e Siena che sono state promosse. Le gare subjudice sono 18, più una quindicina che non emergono chiaramente. Nel mirino anche Padova-Atalanta.
     
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    la serie b si costituisce parte offesa 7 giugno 2011

    Cremona, 7 giu. (TMNews) - La Serie B si è costituita questa mattina "persona offesa" nel procedimento per la vicenda calcioscommesse. È stato l'avvocato Guido Camera a depositare la nomina alla Procura di Cremona. Intanto oggi è un giorno cruciale nell'inchiesta visto che verrà ascoltato Marco Pirani, il 55enne medico odontoiatra di Sirolo è stato arrestato il primo giugno scorso. Il procuratore capo Roberto Di Martino ha deciso di ascoltare Pirani per individuare calciatori, dirigenti e/o società di Serie A e B e Pro che avrebbero partecipato al giro di scommesse condizionando un gran numero di match, certamente di più degli oltre 18 già riportati nell'ordinanza di custodia cautelare.

    Venerdì scorso, durante l'interrogatorio di garanzia davanti al Gip di Cremona Guido Salvini, Pirani infatti non si era limitato a parlare in merito ai fatti che gli venivano contestati ma aveva fatto anche il nome di almeno cinque squadre di Serie A, Roma, Fiorentina, Genoa Lecce e Cagliari, e citato come "truccati" gli incontri dell'ultimo campionato Fiorentina-Roma del 20 marzo finita 2 a 2, Lecce-Cagliari del 17 aprile terminata 3 a 3 e Genoa-Lecce del 23 aprile conclusasi 4 a 2. Fatti dei quali l'odontoiatra aveva parlato in modo molto generico senza fornire i dettagli delle eventuali "combine", scatenando l'ira di diverse club che si sono dichiarati totalmente estranei ad eventuali illeciti.

    Secondo quanto si legge, tra l'altro, nell'ordinanza che lo ha portato in carcere con altre 16 persone, Pirani "organizzava" insieme con il titolare di una serie di punti scommesse Massimo Erodiani, "l'intera rete di rapporti stabili diretti alla manipolazione delle partite di calcio, con riferimento alle quali si poneva anche come finanziatore e scommettitore".
     
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    CALCIO, SCOMMESSE; ATALANTA: MARCIA DEI TIFOSI 'A TESTA ALTA'

    "Non immunità, ma un giusto processo senza attacchi mediatici sproporzionati". E' questo il proclama lanciato dalla "lettera aperta della Curva Nord alla tifoseria", cioè dall'ala dura del tifo dell'Atalanta a tutti coloro che vogliono bene alla squadra e vogliono partecipare alla "marcia a testa alta" (non a caso il gesto di capitan Doni dopo ogni gol) organizzata per domani sera.
    Nella lettera si ricorda che "il legame e la passione un vero tifoso non li dimostra quando si vince ma soprattutto quando si perde o si vivono situazioni critiche. Ecco perchè tutti i veri atalantini che in questo momento stanno soffrendo e sono preoccupati devono dare una testimonianza di affetto e vicinanza ai colori nerazzurri". I tifosi parlano di "attacchi mediatici sproporzionati rispetto alle risibili prove di reato finora emerse: per questo vogliamo evitare che la Dea e il suo capitano diventino i capri espiatori di tutto lo scandalo scommesse". Dopo avere spiegato l'importanza dell'Atalanta come patrimonio comune dei bergamaschi, i tifosi incitano: "Diventa quasi un dovere per chi ha a cuore l'Atalanta stringersi attorno ad essa per far vedere a tutta Italia quanto il popolo bergamasco è legato alla sua squadra. Senza vittimismo, senza manie di persecuzione e senza chiedere immunità, ma solo per esigere un processo che non si faccia influenzare dalle sentenze già scritte dai mass media nazionali che vedono i nerazzurri già condannati alla serie B o alla Lega Pro. Tutto con un gran cuore e tantissimo affetto per i nostri colori. Per questo invitiamo tutti i veri tifosi con le famiglie al seguito a partecipare a testa alta con bandiere, magliette, sciarpe neroblu alla marcia dell'orgoglio atalantino".


    La Repubblica
     
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